Gasperini e il caso dell’ispettore antidoping, attesa per la sentenza

Dopo il rinvio di maggio, lunedì 27 settembre si è tenuta l’udienza al Tribunale Nazionale Antidoping per il tecnico atalantino che era stato deferito per avere «insultato un ispettore durante un controllo» a Zingonia. In aula avrebbe spiegato le sue ragioni, ora si attende la decisione del Tribunale.

Si è tenuta lunedì 27 settembre l’udienza di Gian Piero Gasperini al Tribunale Nazionale Antidoping. A quanto si è potuto apprendere, il tecnico dell’Atalanta avrebbe spiegato le sue ragioni sulla vicenda del diverbio avuto lo scorso febbraio con un ispettore antidoping. Per ora non giunge nessuna informazione sui tempi della decisione del Tribunale. Il tecnico dell’Atalanta era stato deferito il 13 aprile scorso per avere «insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa (a Zingonia, il 7 febbraio, ndr) e inveito contro l’intero sistema antidoping». Così recita l’accusa, che chiese anche venti giorni di squalifica (sia nelle partite che negli allenamenti). Lo scorso 10 maggio il Tribunale decise di rimandare indietro gli atti relativi al procedimento, chiedendo alla Procura nazionale antidoping di riformulare il capo di imputazione. Fu infatti rilevato un difetto procedurale nella richiesta di processo sportivo: il mancato avviso di conclusione delle indagini aveva impedito a Gasperini (che tra l’altro aveva già rifiutato un patteggiamento di 10 giorni) di produrre memorie difensive.

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