Fumo, peso e sedentarietà
Focus sulla salute dei bergamaschi

Alle prese con i chili di troppo, con le sigarette e il divano: i bergamaschi, in linea con le tendenze nazionali, hanno troppo spesso comportamenti a rischio. Su L’Eco di Bergamo di domenica 2 settembre due pagine di approfondimento.

Perché l’obesità, il fumo e la sedentarietà sono fattori che, insieme ad altri, possono contribuire all’insorgenza di malattie croniche non trasmissibili, come diabete, cancro e patologie cardiocircolatorie. Patologie che nel territorio bergamasco interessano circa il 30% della popolazione, pari ai 330 mila persone.

Come si legge nel Piano integrato della salute del 2018 dell’Ats di Bergamo, il documento annuale di programmazione degli interventi locali finalizzati alla promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute e al controllo dei fattori di rischio, tra i primi comportamenti analizzati c’è l’alimentazione, così come l’insufficiente attività fisica a rappresentare un altro fattore di rischio rispetto alle malattie croniche. Nel territorio orobico ad avere uno stile di vita attivo è il 35% della popolazione, ciò significa che ha un lavoro pesante, che pratica attività fisica moderata per almeno cinque giorni alla settimana oppure intensa per più di 20 minuti per almeno tre giorni alla settimana.

Non solo: nella Bergamasca un cittadino su quattro non riesce a dire di no alle sigarette: il 23% della popolazione fuma, gli abituali arrivano in media a 11 sigarette al giorno.

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