Foto dei figli minorenni sui Social
Si rischia una multa fino a 10 mila euro

Se ne parlava da un po’ e ora un’ordinanza del tribunale di Roma ha deciso di tutelare un minorenne dalla madre che postava le sue immagini on line: obbligo di rimozione pena una maxi sanzione pecuniaria.

Ne sta già parlando al Rete con il lancio della notizia su tutti i principali siti nazionali. I genitori che pubblicano le fotografie dei figli minorenni sui social network rischiano di essere «multati». Tutto parte da un’ordinanza del Tribunale di Roma del 23 dicembre 2017 secondo cui non solo il giudice può ordinare la rimozione delle immagini dei minori postate su Facebook e altri social, ma può decidere anche il pagamento di una somma di denaro in favore dei figli «danneggiati».

Prima di questa ordinanza, era già scoppiato un caso analogo con il Tribunale di Mantova che era intervenuto per occuparsi del caso di due coniugi separati in cui il padre aveva richiesto la revisione dell’accordo sull’affido dei bambini e la loro residenza con la madre.

Nel ricorso l’uomo ha sottolineato il fatto che la madre, a cui erano affidati i due figli (uno di tre anni e mezzo e un altro di un anno e mezzo) aveva deciso di pubblicare le loro foto sul Web. Il padre si era opposto e, quando le ha viste ancora sui social network, è ricorso al giudice. Il quale ha ordinato alla madre di non pubblicare più in Rete le foto dei suoi figli e di rimuovere tutte quelle già presenti, richiamandosi all’articolo 10 del codice civile sulla tutela dell’immagine, ad alcuni articoli del decreto legislativo 196 del 2003 sulla tutela della riservatezza dei dati personali, sulla convenzione di New York, ratificata dall’Italia nel 1991, sulla tutela dei minori e sul regolamento dell’Unione Europea del 2016 che entrerà in vigore l’anno prossimo.

«L’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi – scrive il giudice – in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini» non potendo , inoltre, trascurare il pericolo che qualcuno «con procedimenti di fotomontaggio», ne tragga «materiale pedopornografico da far circolare tra gli interessati».

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