Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 05 Ottobre 2020
Formazione dei futuri medici e sanitari
Nuovi spazi in via Nini da Fano a Longuelo
Questa settimana avrà inizio l’intervento di ristrutturazione del fabbricato di via Nini da Fano a Bergamo, nel quartiere di Longuelo in prossimità dell’ospedale. L’intervento supera i 4 milioni di euro.
Diciassette aule didattiche, sette spazi studio e quattro aule per esercitazioni, uffici, una biblioteca, una sala riunioni e all’esterno un parcheggio e un’area verde. È il nuovo edificio di via Nini da Fano a Longuelo che vedrà la luce il prossimo anno, al termine dei lavori per la riprogettazione e la messa a norma del fabbricato di proprietà della Asst Papa Giovanni XXIII.
Già sede di istituti scolastici superiori fino al 2009, l’edificio manterrà la sua storica destinazione didattica. La nuova sede della formazione del Papa Giovanni ospiterà gli studenti dei corsi di laurea triennale in professioni sanitarie, attivi al Papa Giovanni in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano: Infermieristica, Fisioterapia, Ostetricia e Tecnici di Radiologia medica per Immagini e Radioterapia. Qui si terranno anche le lezioni della School of Medicine and Surgery, corso di laurea magistrale in lingua inglese con sede all’Ospedale Papa Giovanni XXIII grazie ad una collaborazione con l’Università degli studi di Milano Bicocca, l’Università degli studi di Bergamo e l’Università del Surrey (UK).
I lavori riprogetteranno completamente lo spazio interno dell’edificio di tre piani «a ferro di cavallo». Saranno migliorate le connessioni tra i diversi livelli, ampliato lo spazio di ingresso, migliorata l’acustica e l’illuminazione. Il nuovo layout interno ha reso necessario riprogettare gli impianti. Saranno sostituiti i serramenti, rivista la coibentazione e sistemate le aree esterne. Oltre all’aspetto funzionale, i lavori riguarderanno l’adeguamento alle novità normative in tema di sicurezza. Immutata la sagoma esterna e le facciate.
I lavori saranno eseguiti dal raggruppamento temporaneo di imprese tra Coedil Costruzioni Generali S.p.a. di Milano (per la parte edile) e AR.CO. Lavori S.c.c. di Ravenna (per la parte impiantistica), che si è aggiudicato la gara grazie a un ribasso di circa il 10% sulla base d’asta prevista dal bando di gara. Il costo complessivo dei lavori supera di poco i 4.239.114,37 di euro, inclusi gli oneri per la sicurezza.
«Si tratta di un’opera complessa e articolata che andrà a riguardare un immobile che è stato progettato negli anni Sessanta dal compianto architetto Vito Sonzogni – sottolinea Alessandro Frigeni, architetto dell’Asst Papa Giovanni XXIII e responsabile unico del procedimento di questo intervento –. Per questo abbiamo previsto di mantenere le principali caratteristiche architettoniche dell’edificio e, in particolare, il rivestimento della facciata esterna in mattoni e borlanti di fiume».
«In un’ottica di sostenibilità ambientale, l’obiettivo che ci siamo prefissi è di trasformare l’immobile in un edificio Nzeb (Nearly Zero Energy Building) – aggiunge Alice Muzzi, geometra del Papa Giovanni XXIII che collabora con Alessandro Frigeni all’intervento –, ovvero un edificio il cui consumo energetico è pari quasi a zero. Per questo abbiamo previsto il ricorso al teleriscaldamento e ai pannelli fotovoltaici».
«Prende forma questa settimana un altro passaggio chiave per il Papa Giovanni e per la realtà sanitaria bergamasca in generale – conclude Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Assy Papa Giovanni XXIII –. Il Papa Giovanni offre da tempo il suo apporto fattivo anche sul fronte della formazione dei futuri professionisti della sanità, con progetti innovativi come quello della Laurea magistrale in lingua inglese. Sono certa che questa sede nuova e moderna, che sorge nelle immediate vicinanze dell’ospedale ma ben radicata nel tessuto urbano, contribuirà a rendere i corsi di laurea con sede al Papa Giovanni sempre più attrattivi per i futuri studenti».
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