Fiori e serenate per gli innamorati
Rosalba: così vado in giro per il mondo

«Da grande volevo fare la cantante: era il mio unico modo di esprimermi, di raccontare quello che ero. E adesso di quello che sono. Poi a 16 anni sono entrata in un negozio di fiori a Bergamo per non uscirne più, e ho avuto il coraggio di scegliere di essere quello che sono, facendo ciò che amo».

È una storia d’amore quella di Rosalba Piccinni. Per i fiori, per la musica, per la vita che sa vivere profondamente: è stata soprannominata la cantafiorista e nel giro di un anno circa ha realizzato anche questo sogno: fare serenate d’amore in giro per il mondo. «Ho imparato a spingere le mie passioni – racconta –: da ragazzina riempivo le case di tutti con i fiori e cantavo, continuavo a cantare per sentimi felice». Ora in fondo fa ancora questo, tra i suoi negozi di fiori a Bergamo e Milano, il suo ristorante, sempre a Milano, e i concerti al Blue Note che a gennaio hanno sempre registrato il sold out.

Con tutto questo anche le serenate, in giro per la Lombardia prima, l’Italia dopo e ora il mondo. «Per una che fa serenate il 14 febbraio è tutti i giorni» sorride. Serenate vip, come quella a Michelle Hunziker, ma anche a Vitoria Cabello e Antonella Clerici, tra 100 rose rosse nella magica atmosfera della Capitale. Ma ci sono anche serenate internazionali: «A Nizza e Londra, fino a New York». La più curiosa? «Anche la più dolce: quella che un papà ha dedicato al suo bambino di appena 3 mesi e alla sua compagna, tra “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli e “A te” di Jovanotti». E la più recente? «A una cena privata pochi giorni fa alla Marianna di Bergamo». Avanti e indietro per lo stivale, senza sosta: «Il canto è un dono e cantare d’amore non si smette mai, lo dice anche una canzone – sorride -. E poi ormai c’è anche chi mi ferma per strada». E Rosalba che fa? «Ovviamente canto, mica mi tiro indietro: è quasi un dovere. Lavorare nel bello amplifica ciò che sei, porti emozione alla gente, sono una donna fortunata». E innamorata della vita: «A ogni serenata abbino il fiore giusto. L’innamorato o innamorata che fa la sorpresa mi racconta un pezzo di vita e tutte queste storie ormai sono emozioni che mi appartengono e che io restituisco con le canzoni». Musica d’autore italiana, con la chiave jazz che non manca mai nelle sue corde.

E pure un aneddoto divertente: «Ero con il mio violoncellista a fare una serenata a una giovane bellissima, a Lainate. L’obiettivo dell’ex fidanzato era riconquistarla, ma mentre cantavo ho capito che la scintilla si era accesa tra la ragazza e il mio musicista. Capita anche questo». Ride con una voce calda Rosalba, i capelli rossi e luminosi e intanto compone bouquet con fare veloce e attento. «Voglio portare sole e vita in ogni casa» dice lei. Poi, pensando a San Valentino: «E a me la serenata? Vorrei solo una chitarra e le parole di”Io che amo solo te”». I fiori? «Di campo, semplicemente. Quelli che raccoglievo da bambina».

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