Fine anno scolastico, il ministro Bianchi a Bergamo: «Abbiamo ritrovato il piacere di essere scuola»

Istituto Giulio Natta Il ministro dell’Istruzione in città: «La mascherina si toglierà quando riterremo che il nostro vicino sia sicuro».

«L’Italia è strana, siamo sempre pronti a criticarci con ferocia anche se abbiamo affrontato come nessun altro il problema del contagio basandoci sulla reciproca responsabilità. E la mascherina è un atto di rispetto reciproco, si toglierà quando riterremo che il nostro vicino sia sicuro».

Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, lunedì a Bergamo per la chiusura dell’anno scolastico. «La democrazia c’è solo quando il mio vicino ha lo stesso mio diritto», ha aggiunto assicurando che il ministero «sta già pensando al nuovo anno.Non sarà facile ma lo affronteremo insieme come abbiamo sempre fatto».

«La mascherina si toglierà quando riterremo che il nostro vicino sia sicuro»

«L’inno nazionale ci ricorda il dovere che abbiamo nei confronti del nostro Paese. Un paese che ha sofferto e che è ripartito dalla scuola, perché come dico sempre la scuola è il battito della comunità, quella che dà il ritmo a tutta la società e, quando si ferma, la comunità è perduta, è confusa» ha continuato il ministro all’Istituto Giulio Natta di Bergamo in occasione della chiusura dell’anno scolastico.«Siamo qui oggi a Bergamo per salutare tutti gli studenti d’Italia, tutti gli insegnanti, tutto il personale, tutte le famiglie, tutta quella grande comunità che si riconosce nella scuola - aggiunge Bianchi -. Abbiamo ritrovato il piacere di essere scuola.

«Abbiamo ritrovato il piacere di essere scuola»

Ma in epoca di internet, in epoca di Wikipedia, c’è ancora spazio per la scuola? La risposta è che c’è più spazio di prima per quello che è un grande luogo di formazione della comunità. Nella scuola abbiamo ritrovato degli ottimi insegnanti, adulti punti di riferimento che i ragazzi si ricorderanno nel tempo. Questa idea di una scuola che sia aperta, inclusiva e affettuosa è la scuola per cui stiamo lavorando. Aperta vuol dire che non ha il timore di confrontarti e l’accordo che facciamo oggi con la scuola dimostra che non ha timore di confrontarsi sulla grande trasformazione del Paese»

«Abbiamo accolto più di 27 mila ragazzi ucraini e lo abbiamo fatto senza uno strepito, come nel nostro stile»

«Siamo arrivati in fondo a un anno scolastico che è stato difficile, ma che ha visto il Paese in grado di essere accogliente. Abbiamo accolto più di 27 mila ragazzi ucraini e lo abbiamo fatto senza uno strepito, come nel nostro stile». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, incontrando gli studenti dell’istituto Natta di Bergamo per la chiusura dell’anno scolastico.«Oggi non c’è dubbio che il nostro pensiero va tutto all’Ucraina», ha aggiunto il ministro Bianchi

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