Figli a casa: bonus baby sitter e congedi
Cosa prevedono ora le norme

Ferie, permessi, banca ore, congedo parentale, smart working, ma anche - è l’ipotesi allo studio del governo - l’arrivo di nuovi voucher per il baby sitting o di congedi straordinari. Le famiglie con i genitori che lavorano devono decidere in queste ore come affrontare l’emergenza coronavirus sul fronte delle scuole chiuse e dei bambini da tenere a casa.

«Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher», ha detto la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti ipotizzando anche «congedi straordinari per i genitori» e confermando al termine del consiglio dei ministri che «già la prossima settimana avremo qualche proposta da mettere in campo».

Le norme arriveranno quindi solo la prossima settimana e probabilmente si penserà di estendere i voucher rispetto a quelli in vigore fino al 2018 che prevedevano uno «scambio» con l’utilizzo del congedo parentale. Un’altra ipotesi avanzata è quello del congedo straordinario che potrebbe tradursi nella sostanziale richiesta di aspettativa non retribuita anche da parte di coloro che hanno esaurito il congedo parentale per età del figlio (12 anni) o per giorni (10 mesi in totale tra entrambi in genitori).

Le possibilità di assentarsi da lavoro in attesa delle decisioni del Governo esistono già e sono state ricordate dalla Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro: ferie, permessi non retribuiti e congedi parentali, ma anche le recenti norme sullo smart working. Ecco una carrellata.

Le ferie potranno essere usate compatibilmente con il monte nella disponibilità del singolo e con le esigenze organizzative aziendali. Simili sono i permessi retribuiti: sarà necessario comunque un coordinamento con la parte datoriale per evitare assenze di massa. Anche per i permessi non retribuiti c’è bisogno dell’ok dell’azienda. A differenza di quanto accade per i permessi retribuiti però, non sussistendo il presupposto della retribuzione, il lavoratore non godrà neppure della relativa contribuzione previdenziale. Esiste poi la cosiddetta Banca Ore. Consente l’accantonamento di ore di straordinario, da utilizzare per assentarsi dal lavoro: bisogna però seguire le modalità di fruizione fissate dai diversi contratti collettivi.

Diverso dal permesso è il congedo parentale che è subordinato alla sussistenza dei requisiti di legge che ne consentono l’accesso (massimo 12 anni di età del figlio, 10 mesi al massimo di richiesta in linea generale). Fino ai sei anni del figlio c’è il pagamento del 30% della retribuzione media giornaliera.

Qualche novità è invece prevista dalle prime norme del coronavirus per le assenza dovute a quarantena e allo smart working. Lo stato di quarantena assistito è equiparabile all’assenza giustificata per malattia, in quanto trattamento sanitario. Ogni altra ipotesi, invece, è esclusa (prudenza, timore del contagio etc…). Sono poi stati snellite le norme per lo smart working: sia l’azienda che il lavoratore possono chiederlo, se le modalità di lavoro lo consentono, ma l’impresa lo può rifiutare al lavoratore se non compatibile con le proprie esigenze organizzative.

© RIPRODUZIONE RISERVATA