Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 21 Novembre 2016
Ferrari, Moncler e Tim regine «social»
Ma subito dopo c’è anche la Brembo
Uno studio ha messo a confronto le 40 aziende italiane quotate in borsa e la loro presenza sui social network. In vetta alla classifica di utilizzo di Facebook, Twitter e LinkedIn ci sono Ferrari, Tim, Moncler e Ferragamo ma subito dopo e un po' a sorpresa c’è anche la Brembo. Più indietro Ubi.
Nel 2016 si registra una crescita nell’utilizzo dei social network per la comunicazione istituzionale da parte delle società italiane quotate, appartenenti all’indice FTSE MIB. Anche i manager apprezzano i canali virtuali e pianificano la loro presenza per comunicare visioni di business e per sostenere campagne e iniziative del loro brand. È quanto emerge dalla seconda edizione dell’analisi condotta da Close to Media Digital sulla comunicazione istituzionale sui social network. Secondo la ricerca - che ha preso in considerazione i profili Facebook, Twitter e Linkedin delle 40 società italiane quotate dell’indice FTSE MIB - al top di Facebook vi sono 3 grandi brand: Ferrari, Moncler e TIM, ma subito dopo arrivano Ferragamo e la bergamasca Brembo. Ancora molto da lavorare invece per Ubi Banca.
Il gruppo di Maranello con i suoi 16 milioni di fan in tutto il mondo (si noti come una larghissima fetta dei fan del Cavallino risieda nelle Americhe e in Asia), distanzia gli altri due, attestati a poco più di 2 milioni (nel caso di TIM sono sostanzialmente in Italia). Seguono i marchi Salvatore Ferragamo (oltre 1 milione e 555 fan) e Brembo (oltre 1 milione e 260 fan), gli unici due a superare la soglia del milione di Like. Un’evidenza su tutte: delle prime 40 società quotate, ben 11 non hanno un profilo Facebook attraverso il quale interagire con gli stakeholder istituzionali.
Scenario simile su Twitter, dove @Moncler, grazie ai suoi 1 milione e 250 mila follower, si guadagna il primo gradino del podio, seguita da @TIM_official con 485 mila seguaci e @Ferragamo, al terzo posto con 443 mila follower. Le assenti su Twitter sono solo 8, a conferma della predilezione da parte delle aziende per questo strumento di comunicazione corporate. Secondo la ricerca di Close to Media Digital, la percentuale di presidenti e amministratori delegati che utilizzano i social network è tuttavia molto più bassa: solo 6 presidenti su 36 presidiano Twitter, il 17%; Solo 5 AD su 40, il 13%; nonostante questi valori siano contenuti, sono pur sempre superiori alla media delle società dell’indice Fortune, dove sono 50 su 500, il 10%.
Fra i presidenti attivi su Twitter, Giuseppe Recchi di TIM con i suoi 1.812 follower distacca di poco Catia Bastioli di Terna (1.709 follower). Analizzando il seguito sui social degli amministratori delegati, si eleva su tutti Federico Marchetti di YNAP con 4.284 follower. A una certa distanza, si posiziona invece Remo Ruffini di Moncler, fermo a 1.162. Sul fronte LinkedIn, lo scenario cambia in maniera significativa. La rete professionale più grande al mondo ospita il profilo di ben 38 società su 40, a dimostrazione che su questo social network è importante esserci. Nella classifica delle realtà con maggior numero di follower si posiziona al primo posto Saipem, con oltre 417 mila follower. Seguono a ruota Eni con quasi 370 mila follower e Ferrari, presente anche in questa graduatoria ma al terzo posto con oltre 311 mila follower.
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