Falsi i titoli Usa sequestrati 2 anni fa
Si pensava valessero 190 miliardi di dollari

Un maxi-sequestro di bond Usa che se fossero stati autentici avrebbero avuto un controvalore di oltre 190 miliardi di dollari, all’incirca 170 miliardi di euro.
Ma ora emerge che di vero c’è soltanto l’indagine con una decina di indagati in diverse città del Nord Italia, tra cui Bergamo.

Aveva destato enorme clamore l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Stefano Latorre che, due anni fa, aveva visto i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sondrio spingersi nell’indagine sino a Como, Bergamo, Monza, Padova, Bolzano e Verona per poi definire con la Polizia federale della Svizzera il mega-sequestro dei titoli Usa. Si credeva, in un primo momento, che fossero stati emessi negli anni Quaranta.

Gli uomini della Guardia di Finanza, convinti di avere messo le mani su un autentico tesoro, custodito in cofanetti originali realizzati in pesantissimo metallo e blindati, quasi fossero delle casseforti portatili, decisero tuttavia di rivolgersi al Secret Service del Dipartimento del Tesoro americano per sgomberare il campo da ogni dubbio. E ora si apprende che la risposta, attesa a lungo da oltre Oceano, è stata un colpo di scena: quei titoli sequestrati, nell’ambito dell’operazione «Fort Knox», a suo tempo illustrata con tanto di conferenza stampa, sono inesigibili, semplicemente perché sono tutti falsi. Lo spiega l’Ansa in un lancio di agenzia.

Ma i reati a carico di 10 persone, tutte di altre province al di fuori di quella di Sondrio (indagine partita da un’intercettazione a carico di un faccendiere indagato in Valle per altre vicende), restano, al momento, in piedi: si va dal riciclaggio internazionale all’associazione a delinquere e la “mente» sarebbe un fantomatico «generale serbo» con interessi finanziari nella Confederazione elvetica.

L’importante - sottolineano gli investigatori della GdF - è che i titoli non genuini siano stati tolti dalla circolazione, allo scopo anche di prevenire possibili truffe ai danni di privati, banche e società. E l’indagine su questa vicenda da «spy-story» da film continua.

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