Ex Riuniti, chiesa venduta agli islamici
Gori: autogol clamoroso della Regione

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, interviene sul caso della chiesa agli ex Riuniti venduta alla comunità musulmana di Bergamo. «Nemesi inimmaginabile, il Comune di Bergamo non sapeva nulla dell’asta».

«È Regione Lombardia, la Regione guidata dalla Lega, ad aver messo all’asta la chiesa degli ex Ospedali Riuniti attraverso la sua Azienda Ospedaliera» e quindi è la Regione «a segnare questo clamoroso autogol»: è quanto ha scritto in un post su Facebook il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, dopo che ieri l’Associazione dei musulmani di Bergamo si è aggiudicata tramite un’asta pubblica una ex cappella dei frati cappuccini situata all’interno degli ex Ospedali Riuniti.

Gori spiega che la cappella è stata messa all’asta «per 400mila euro, come un immobile qualsiasi. Il Comune di Bergamo nulla c’entra né nulla sapeva, di quest’asta. È la Regione leghista - prosegue - ad aver del tutto trascurato, anzi, calpestato, il valore spirituale, simbolico, affettivo, di quel luogo». È stata quindi la Regione «che da anni nega il diritto costituzionale di tutte le religioni a disporre di dignitosi luoghi di culto» a vendere l’ex chiesina dei frati cappuccini alla comunità musulmana, «una nemesi persino difficile da immaginare».

Gori spiega di non essere scandalizzato tanto per il fatto che una chiesa cristiana possa ospitare una moschea, «quanto per la negazione di una storia, l’indifferenza che tratta una chiesa alla stessa stregua di un garage. Questo mi colpisce». E conclude promettendo di trovare «uno spazio adeguato» per i rappresentanti della comunità cristiano-ortodossa rumena, che da alcuni anni avevano nella chiesina degli ex Ospedali Riuniti il loro luogo di culto e che ieri hanno visto la loro offerta superata da quella della comunità islamica.

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