Ex Principe di Napoli, pronto il progetto: «Diventerà come la Cascina Cuccagna»

Nei giorni scorsi la Giunta ha approvato il preliminare: il cantiere a novembre 2022 Valesini: «Il modello è l’edificio a Milano, un mix di spazi commerciali, culturali e di ristorazione».

C’è voluto tutto il tempo previsto, circa 7 mesi, per stendere il progetto preliminare sulla riqualificazione dell’ex Principe di Napoli, approvato dalla Giunta nei giorni scorsi. Sul palazzo storico di via Pignolo i tecnici hanno scritto 1.200 pagine, tra indagini storico-archeologiche e sulla staticità, propedeutiche alla progettazione esecutiva. L’apertura del cantiere a novembre 2022, ci vorranno due anni di lavori per vedere restaurato l’ex asilo chiuso negli anni ’80, abbandonato all’incuria da 30 anni. Ottobre 2024, quindi: «Il riferimento è la Cascina Cuccagna di Milano, dalla storia simile a quella del Principe di Napoli - spiega l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini -. Ci saranno alloggi nella prima corte, confermate le attività commerciali su via Pignolo, spazi associativi, di lettura e ristorazione nelle due corti che si collegano al parco Marenzi».

L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione costerà 3 milioni di euro e sarà realizzato dal gruppo Ferretti casa, un extra onere generato dal piano Parco ovest due. Il bene di proprietà comunale, dopo diverse ipotesi di riutilizzo, dalle case popolari agli alloggi universitari, era finito nella lista delle alienazioni. Poi l’accordo con Ferretti che di fatto ha «salvato» l’edificio, mantenendolo nel perimetro delle proprietà pubbliche.

Il nucleo più antico del palazzo risale al Seicento, nel corso dell’Ottocento è stato aggiunto un corpo di fabbrica e, ancora più tardi, negli anni Sessanta del Novecento una piccola costruzione ora demolita. Nel rinnovato Principe di Napoli ci sarà un mix di destinazioni. Al piano terra resteranno gli spazi commerciali con la possibilità di servizi comunali e un bar-ristorante. Al primo piano, appartamenti in housing sociale innovativo (il 10% di questa destinazione generata dal piano Parco Ovest due sarà realizzata in via Pignolo), oltre che a spazi per associazioni e realtà culturali.

Illustra le tappe l’assessore Valesini: «Il protocollo prevedeva che fosse l’amministrazione comunale a predisporre il progetto preliminare che ha richiesto un intenso lavoro di verifica, 1.200 pagine di indagini a fronte di un edificio con vincolo importante di tipo monumentale. Un lavoro che racconta la stratigrafia di ogni muro, con rilievi strumentali, analisi di vulnerabilità sismica, relazione storica e archeologica per definire gli interventi di restauro». Entro luglio 2022 arriverà il progetto esecutivo, l’inizio lavori (autorizzazioni alla mano) a novembre 2022, il cantiere terminerà a ottobre 2024.

Valesini ricorda i benefici generati dal piano Parco ovest 2, urbanizzazione in programma tra il Villaggio degli sposi e il quartiere San Tomaso su cui non sono mancate critiche da parte di cittadini e associazioni ambientaliste: «Sono 7 milioni di euro in opere pubbliche sul quartiere, soprattutto di natura viabilistica, oltre che la realizzazione del parco. La riqualificazione dell’ex Principe di Napoli è un “extra onere” che si finanzia in parte con una quota di cessione dei diritti edificatori, una quota di finanziamento per l’housing sociale e un’ultima quota è frutto di un atto di liberalità del privato». Parallelamente va avanti la procedura su Parco ovest 2: «La conclusione del percorso partecipato sul progetto sarà il 18 gennaio – conclude l’assessore -. Poi la sottoscrizione della convenzione e l’avvio del piano».

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