Evaso dai domiciliari, arrestato in centro
Era in Porta Nuova a spacciare

Era evaso dagli arresti domiciliari per spacciare sostanze stupefacenti a Porta Nuova: la polizia locale lo ha arrestato alle 16.30 di sabato pomeriggio, all’inizio del consueto servizio di presidio nell’area dei Propilei.

Ha solo 25 anni, ma molti sono i precedenti sulla sua fedina penale: D.M.C., cittadinanza italiana e residente a Bergamo, era stato già arrestato per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. Non è la prima volta che evade dagli arresti domiciliari: la polizia locale del Comune di Bergamo lo ha arrestato perché aveva con sé circa una decina di dosi di cocaina, 2,5 gr di hashish e qualche grammo di marijuana, oltre a 115 euro in contanti, somma che gli è stata sequestrata.

Il venticinquenne ha anche fatto resistenza all’arresto ed è stato denunciato dagli agenti del Comando di via Coghetti per evasione, resistenza e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Ora D.M.C. attende il processo per direttissima, fissato per lunedì.

Intanto continua a crescere il numero di arresti eseguiti dalla polizia locale nel 2017: «Si tratta infatti del 28mo arresto da parte degli agenti del Comune di Bergamo quest’anno, a dimostrazione dell’intensificazione degli sforzi e dell’impegno del Comando di via Coghetti. A due mesi dalla conclusione del 2017 la polizia locale ha infatti praticamente doppiato il numero di arresti eseguiti lo scorso anno, quando furono 15 gli individui fermati» fanno sapere dal Comune di Bergamo.

«Il lavoro di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e di presidio del territorio continua con impegno – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi –. Di fronte alle richieste dei cittadini non possiamo che intervenire con il massimo dell’attenzione: dopo i presidi della stazione (in collaborazione con le Forze dell’Ordine, a cui va il mio personale ringraziamento), di via Moroni e via Quarenghi, in queste settimane grandissima attenzione stiamo ponendo su via Bonomelli/via Paglia e la zona dei propilei. I risultati cominciano ad arrivare, anche se sappiamo che non possiamo abbassare la guardia e, anzi, dobbiamo continuare a intensificare le azioni di repressione e di controllo».

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