«Evasione alta, faremo più indagini»
Per i reati economici un Pm in più

Sono le parole di Walter Mapelli, Procuratore di bergamo.«Ottenuti sequestri preventivi per 45 milioni, pochi per una terra così ricca: bloccati solo 5 milioni Abbiamo molte inchieste sulle società che emettono fatture false. Ai reati economici destineremo un pm in più»

Signor procuratore Walter Mapelli, quali sono gli obiettivi della Procura per il 2017?
«Sono 4. Sviluppare le misure di prevenzione patrimoniale; affinare lo strumento dei sequestri preventivi per equivalente legati ai reati fiscali; sfruttare e sviluppare le segnalazioni di operazioni sospette provenienti da Bankitalia e sviluppate dalla Finanza; infine, implementare le responsabilità amministrative per le società, come nell’inchiesta Ubi: la banca, infatti, come società, risulta tra gli indagati. Finora è l’unico caso. La responsabilità degli enti però opera anche per il riciclaggio o per gli omicidi colposi da infortunio sul lavoro».

L’evasione fiscale è una piaga anche qui a Bergamo?
«Il tasso è molto alto. Abbiamo molte indagini su aziende che emettono fatture per operazioni inesistenti. Fra il 31/7/2015 e il 30/6/2016, abbiamo chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di beni di società e di persone a cui queste società fanno capo per 45 milioni di euro. Che possono sembrare tanti, ma che invece, in un territorio ricco come la Bergamasca, capace di raggiungere un valore aggiunto di 10/11 miliardi di euro, sono per la verità pochini. Ma c’è di più».
Dica.
«Che di questi 45 milioni sequestrabili, abbiamo messo le mani solo su 5 milioni. Significa che il tasso di successo è molto basso, poco più del 10%».
Rimedi?
«Bisogna essere più solleciti, arrivare quando soldi e beni ci sono ancora. I tempi delle indagini devono essere più veloci. Del resto, la velocità è una delle caratteristiche del millennio».

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