Enti locali: mancano mille dipendenti
Bergamo messa molto peggio di Brescia

Nuovo decreto per allentare le maglie delle assunzioni: in Bergamasca organici sottodimensionati. La soglia, ora al 25%, verrà innalzata. Ma nei paesi sotto i 10 mila abitanti ancora poco sfruttato il tetto del 75%.

In Bergamasca mancano circa mille dipendenti pubblici (limitandosi agli enti locali: Comuni e Provincia). Il calcolo è dello storico funzionario della Funzione pubblica Cgil Marco Brumana, basato sulla perdita del 20% di posti negli ultimi quattro anni a livello nazionale. Applicata anche qui, la percentuale farebbe passare il dato bergamasco da 5.500 (platea delle lezioni Rsu enti locali di tre anni fa) a meno di 5 mila lavoratori. In vista della novità all’orizzonte: il Decreto enti locali del governo. Si sa che prevede lo sblocco del turnover delle assunzioni per i Comuni sopra i 10 mila abitanti. L’innalzamento della soglia (per ora ferma al 25%) è ancora in discussione (si parla dell’80%, ma con l’obiettivo di raggiungere il 100%), così come le aree a cui applicarla (al momento riguarderebbe solo la sicurezza, con nuove assunzioni per la polizia locale, con l’intenzione di estenderla a tutti gli altri settori).

Una manovra ritenuta necessaria. «Basti pensare – fa il punto Mario Gatti, segretario generale della Funzione pubblica Cisl – che storicamente la provincia di Bergamo è sottodimensionata come organico rispetto alle altre province lombarde: il rapporto con Brescia, ad esempio, è di dieci a sei. Prendendo un ente paragonabile per popolazione e superficie, se Brescia ha dieci dipendenti, Bergamo ne ha sei».

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