Ecoterrorismo, il pm di Torino chiede
la condanna per due bergamaschi

Due condanne a cinque anni e quattro mesi, una a cinque anni e mezzo di carcere: queste le richieste del pm Enrico Arnaldi di Balme, oggi a Torino, al processo contro tre attivisti di Elf, movimento definito dagli inquirenti «ispirato all’ecologismo radicale».

Gli imputati sono due bergamaschi – Silvia Guerini e Costantino Ragusa – e uno svizzero ticinese già arrestati nell’aprile del 2010 in territorio elvetico e poi condannati dall’autorità giudiziaria della Confederazione per il presunto progetto di un attentato al centro ricerche Ibm di Ruschlikon, vicino a Zurigo. A Torino sono processati perché si ritiene che l’esplosivo da utilizzare per l’azione fosse stato custodito in Valchiusella.

Uno stesso lotto di esplosivo – per l’accusa – adoperato per tre attentati differenti. A parlarne è stato un ispettore della Digos nel corso della sua testimonianza in tribunale. Secondo l’investigatore, l’esplosivo trovato ai due bergamaschi e allo svizzero faceva parte di un lotto utilizzato per compiere attentati, poi falliti, all’Istituto di zootecnica di San Cesario sul Panaro (Modena) nel 2006 e a un traliccio dell’alta tensione sulla linea La Spezia-Acciaolo nel 2008

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