Ducati d’oro? No, d’argento
Truffatore in manette a Bergamo

Il prodotto che proponeva – una moneta d’oro austriaca nota come «ducatone» – era praticamente perfetto, tanto da trarre in inganno anche degli esperti, visto che il falso poteva esser scoperto solo tagliando o fondendo la moneta: ma ad incastrare il truffatore – che però a sua volta si definisce truffato, respingendo le accuse – è stato l’aver tentato lo stesso giochetto più di una volta con lo stesso commerciante.

Venerdì nella tarda mattina è finito in manette M. D. L., 59 anni, nativo di Bisceglie ma residente a Milano da anni, con precedenti specifici per truffa, arrestato per tentata truffa dagli agenti delle Volanti della questura.

L’uomo, secondo l’accusa, entrava nei negozi «Compro Oro» e proponeva la vendita di due o più ducatoni: una moneta che, totalmente in oro e coniata in Austria, avrebbe un valore nominale di 4 ducati, e che può essere valutata diverse centinaia di euro. Una volta fatta la vendita, l’uomo spariva lasciando le monete: ma al momento della fusione (necessaria per recuperare l’oro) il commerciante scopriva di aver acquistato monete identiche e perfette per forma, dimensioni e caratteristiche, ma formate unendo due lamine d’oro sopra una d’argento. In questo modo, con notevole calo di valore, la composizione si rivelava essere per il 95 per cento di argento e il resto d’oro. La moneta era però realizzata con tanta maestria da superare anche il test con gli appositi strumenti in dotazione ai negozi della catena presa di mira.

Nemmeno a farlo apposta la prima e ultima vittima in ordine cronologico, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato il titolare di due magazzini per i negozi «Compro oro», uno dei quali si trova a Milano e l’ altro in via Noli, col nome di «Simply Gold». Il 21 gennaio il commerciante aveva acquistato a Milano, da un cliente che aveva detto di chiamarsi Arena, quattro ducatoni, per 1.780 euro; pochi giorni dopo si era presentato nello stesso negozio il 59enne, che a sua volta aveva venduto altri 3 ducatoni per altri 1.335 euro. Portate le monete alla fusione, il titolare dei due magazzini aveva scoperto che si trattava di patacche di valore molto inferiore: un’ulteriore conferma gli era poi arrivata a mezzo Whatsapp da un collega di Saronno, che segnalava truffatori in azione con ducatoni. A quel punto il truffato aveva sporto denuncia.

Nel frattempo, la mattina del 25 febbraio la stessa sorte era toccata a un commerciante titolare di un «Compro Oro» in via Broseta: anche in questo caso il 59enne aveva venduto 4 ducatoni per complessivi 836 euro. Il pomeriggio stesso il negoziante aveva portato le monete al collega milanese del «Simply Gold» di via Noli, scoprendo di essere stato truffato. Sporta anche in questo caso la denuncia, stavolta il caso ci ha messo lo zampino: venerdì il 59enne si è presentato proprio nel negozio di via Noli, ritentando il colpo, questa volta con due ducatoni per 448 euro l’uno, ma è stato riconosciuto. A quel punto, mentre era in negozio, è intervenuta la polizia: le monete, spezzate, sono risultate contraffatte come le precedenti, e cioè composte per il 95 per cento di argento, coperto con una lamina in oro 22 carati.

Arrestato, e in direttissima difeso dall’avvocato Eugenio Sarai, M. D. L. ha spiegato: «Ho comprato le monete in un bar: le comprava altra gente e le ho prese anche io. Per me sono d’oro vero. Le truffe precedenti per cui sono stato condannato sono solo per la vendita per pochi euro di cassettine del pronto soccorso fuori dagli ospedali». Una versione che, visto sia il colpo del giorno prima (debitamente filmato dal negoziante) sia quello a Milano, non ha convinto il giudice. L’arresto, per la sola tentata truffa in via Noli, è stato convalidato con la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Milano, quindi il processo è stato aggiornato al 5 maggio su richiesta della difesa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA