Dopo l’omicidio, petizione a Colognola
«Vogliamo più sicurezza e illuminazione»

Più videosorveglianza e più illuminazione» fra le richieste inoltrate al sindaco Gori dopo l’omicidio di via Keplero, a Colognola.

Il tam tam via social network si è fatto ora petizione cartacea. Con richieste chiare: più telecamere, più illuminazione, più vigilanza. E un incontro con il sindaco Giorgio Gori. Colognola si mobilita dopo l’omicidio di Daniela Roveri, lo fa soprattutto su iniziativa di un gruppo di mamme del quartiere, riunite nel costituendo comitato «Help Mum», che proprio domenica ha lanciato una raccolta firme - rimbalzata anche sul gruppo Facebook «Sei di Colognola se...» - per sensibilizzare le istituzioni.

«Sì, c’è paura. Penso a via Keplero, ma anche a via Rampinelli: regna il buio, sembrano zone lasciate andare – sospira una delle promotrici, residente nello stesso stabile in cui viveva Daniela Roveri –. Come quartiere occorre reagire. Lo facciamo da mamme: siamo cresciute qui, ci piacerebbe far crescere qui in serenità anche i nostri figli». La scorsa domenica, la petizione ha raccolto la prima cinquantina di firme; i moduli stanno circolando anche tramite alcune attività commerciali: venerdì 6 e domenica 8, poi, sarà allestito un banchetto sul sagrato della chiesa di San Sisto.

«Non ci sono telecamere a sufficienza, in particolare nelle zone adiacenti all’autostrada e ai campi lungo la circonvallazione Leuceriano», si legge sul volantino, indirizzato a Gori («Chiediamo che il sindaco tenga qui un’assemblea pubblica: ci appelliamo alla sua veste di amministratore, ma anche di genitore», aggiungono dal comitato) e agli assessori Francesco Valesini e Sergio Gandi: telecamere e illuminazione, queste le istanze principali. «Ci sono problemi di costi e fondi. Ma non accettiamo che per via dei tagli venga meno la sicurezza. La percezione dei furti è in aumento, per strada capita di aver paura alle cinque del pomeriggio: non vogliamo che il quartiere si chiuda in casa. Chiediamo la videosorveglianza, o un migliore pattugliamento, specialmente nelle ore notturne». E anche se l’omicidio di Daniela Roveri pare slegato da logiche di criminalità comune, le «mamme di Colognola» non arretrano: «L’assassino può aver sfruttato il vuoto di controlli».

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