Donna accoltellata dal marito:
«Mi ha colpito perchè senza velo»

La storia, drammatica, di una donna accoltellata dal marito perchè non portava il velo. La vicenda risale allo scorso anno, nell’hinterland bergamasco.

«Ero allo specchio, mi stavo preparando per andare a lavoro, quando ho sentito una coltellata alla schiena, vicino al polmone. Mi sono girata, e il padre dei miei figli mi ha colpito alla pancia e poi ancora al petto» racconta la donna.

«Avevamo litigi frequenti, soprattutto da quando lui si era avvicinato di più alla moschea e voleva fare la figura del buon musulmano: voleva che anche io mettessi il velo e che mi comportassi come una moglie musulmana. Io sono nata musulmana, ma non sono mai stata molto praticante: mi ha conosciuto così e voglio restare così, lo trovo giusto. Preferisco farmi uccidere che vivere una vita come vuole lui».

Ha riassunto così il suo dramma familiare nel pomeriggio di giovedì ai giudici del Collegio del Tribunale di Bergamo una cinquantenne marocchina residente con i figli nell’hinterland, durante il processo contro il marito, 59 anni, in carcere per tentato omicidio nei suoi confronti: proprio a tutela dei figli, alcuni minorenni, ne omettiamo le generalità.

Un dramma che ha avuto il suo apice la mattina del 13 dicembre dello scorso anno: «Dovevo andare al lavoro, quando mio marito mi ha chiesto un rapporto sessuale. Gli ho detto di no, che dovevo andare. Lui era già alterato e prima mi ha detto che non ci sarei andata. Poi si è allontanato verso la cucina – ha spiegato –. Ho tirato un sospiro di sollievo e ho continuato a prepararmi: l’ho sentito chiudere la porta a chiave, ma non ho dato peso alla cosa. Quando però mi ha raggiunto in camera ho sentito la coltellata: mi sono girata, aveva un grosso coltello in mano e mi ha colpito ancora».

Lei ha urlato, e la finestra aperta forse le ha salvato la vita: «Mentre mi colpiva, un vicino di casa ha cominciato a picchiare alla porta. Alla fine il padre dei miei figli (così lo ha chiamato per tutta la deposizione, ndr) è andato ad aprire: l’ho seguito e sono scappata fuori. È stata la seconda volta che quel vicino mi ha salvato la vita: era già successo un paio di mesi prima, e pensare che io appena lo salutavo».

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