Divieti al Baio, la rivolta dei runner - video
«Si penalizzano i soggetti più deboli»

Cresce la contestazione ai cartelli che vietano la corsa sulla carreggiata ai sensi del Codice della strada. I runners: «Una cosa assurda, invece di sensibilizzare gli automobilisti si penalizzano i soggetti più deboli»

Continua la «guerra ai runners» nel quartiere del Baio, nell’occhio del ciclone per i cartelli che il Comune ha allestito vietando di correre lungo la carreggiata, pena le sanzioni previste dal Codice della strada.

In questi giorni la situazione si è fatta ancora più calda. Basta infatti qualche telefonata per capire quale sia l’umore tra gli appassionati. «La ritengo una cosa assurda – esordisce Virgilio Barcella, presidente dei Runners Bergamo, gruppo che riunisce oltre 700 iscritti –. Limitare uno che corre, anziché proteggerlo non ha senso. Invece di sensibilizzare gli automobilisti a prestare attenzione, invece di incentivare la pratica di uno sport, lo si limita ponendo l’accento sulle regole e scordandosi, tra l’altro, che i soggetti penalizzati sono anche i più deboli».

Ma il sindaco di Gorle Giovanni Testa spiega: «L’articolo 190 del Codice della strada vieta ai pedoni di circola sulla sede stradale dove transitano i veicoli: chi non lo rispetta verrà sanzionato».

E aggiunge: «Tale obbligo va a tutelare primariamente proprio i pedoni che, camminando o correndo sulla strada, mettono a rischio le loro vite e a rischio l’incolumità di chi transita con il proprio veicolo».

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