Di notte con «Sorveglianza italiana»
Occhi e orecchie delle forze dell’ordine

«Ci consideriamo gli occhi e le orecchie delle forze dell’ordine». È con questa frase che alle guardie giurate dell’istituto di vigilanza «Sorveglianza italiana» piace definirsi.

Ed è facile capire perché: nella media pianura, fra i comuni di Dalmine con i suoi quartieri, Osio Sopra, Osio Sotto, Lallio, Comun Nuovo e Spirano sono gli unici con le loro auto, equipaggiati di giubbetto antiproiettile e arma da fuoco, a pattugliare per tutta la notte il territorio.

In realtà, formalmente, il compito per cui vengono assoldati è il controllo, 365 giorni all’anno, di beni mobili e immobili comunali e privati. È chiaro, però, che spostandosi fra l’uno e l’altro di questi beni, si guardano in giro e, appena vedono o sentono qualcosa di anomalo, lo segnalano alle forze dell’ordine che, per il loro numero di uomini e mezzi, e numerosi compiti da eseguire, di notte non possono essere presenti sulla media pianura in modo così capillare.

Nel turno di notte fra giovedì e venerdì li abbiamo seguiti a bordo dell’auto condotta dal vice brigadiere Simone Castaldi e accompagnata, in via eccezionale, da un’altra auto con a bordo il maresciallo Mirco Rossi e il capitano Giovanni Maffessanti, dall’inizio dell’anno entrato in servizio come nuovo comandante dell’istituto di vigilanza.

Con una spesa tra i 300 e i 900 euro al mese, le amministrazioni si garantiscono il controllo del territorio 365 giorni all’anno nelle ore notturne, scoperte dai turni delle forze dell’ordine.

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