Decreto Sostegni: da oggi fino al 28 maggio le domande - Ecco come fare

Parte la possibilità di richiedere il contributo a fondo perduto che il decreto Sostegni ha previsto per chi è titolare di una partita Iva ed esercita un’attività di impresa, un’attività artistica, professionale o ha un reddito agrario o assimilato (ad esempio un agriturismo).

Al via nella mattinata di martedì 30 marzo le domande per i contributi a fondo perduto previsti dal dl Sostegni. Su input del direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ricorda la stessa Agenzia, è ora aperto il canale sul portale Fatture e corrispettivi per l’invio delle richieste. Da oggi fino al 28 maggio i contribuenti interessati potranno presentare la loro domanda mediante il desktop telematico o trasmettendo online, tramite il servizio web presente sul portale Fatture e Corrispettivi, l’apposito modello disponibile sul sito dell’Agenzia. È possibile utilizzare le credenziali Spid, Cie o Cns o quelle rilasciate dall’Agenzia. Possibile anche l’invio tramite gli intermediari delegati per il Cassetto fiscale o per il servizio di consultazione delle fatture elettroniche o specificatamente incaricati per la richiesta di contributo. «Da questa mattina è possibile presentare le domande di contributo, previsto dal Decreto Sostegni, per tutte le imprese che hanno avuto un calo di fatturato. Nei primi 10 minuti sono arrivate più di 2.000 richieste» spiega il vice ministro dell’Economia, Laura Castelli.

Con l’avvio della procedura giungono anche le critiche da parte dei tecnici del Senato che hanno presentato un dossier di analisi e commenti sul decreto Sostegni. In particolare, è proprio sull’art.1, che prevede crediti a fondo perduto, che gli esperti del Senato osservano come «la determinazione degli oneri» pur corretta «non fornisce tuttavia alcun dato che consenta un riscontro, perlomeno di massima, della quantificazione» degli stessi oneri ed evidenzia anche «perplessità in merito alla quota di copertura (330 milioni) mediante corrispondente versamento all’entrata del bilancio dello Stato, da parte dell’Agenzia delle entrate, delle somme alla stessa Agenzia trasferite».

Due i requisiti per accedere al sostegno: aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e aver registrato nel 2020 un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi rispetto al 2019 di almeno il 30%. Sono esclusi dal contributo chi ha cessato l’attività prima dell’entrata in vigore del decreto, ma spetta agli eredi dell’attività stessa. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per chi ha attivato la partita IVA a partire dal primo gennaio 2019 «il contributo a fondo perduto spetta a prescindere dalla circostanza che essi abbiano registrato un calo del 30 per cento della media mensile del fatturato del 2020 rispetto alla corrispondente media del 2019» se ovviamente il loro fatturato è stato inferiore a 10 milioni di euro.

Se un soggetto svolge più attività, il limite dei 10 milioni di euro riguarda la somma dei ricavi o compensi riferiti a tutte le attività esercitate. L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2019 secondo questo schema riassuntivo.

Questa percentuale è del 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 100mila euro. Del 50% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila. Del 40% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione; del 30% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni; del 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni. È comunque garantito un contributo minimo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. L’importo del contributo riconosciuto non può in ogni caso superare 150.000 euro.

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