Daniela e il cambiamento d’umore
Il giallo dei soldi sul conto corrente

Aveva cambiato umore dal febbraio 2016, Daniela Roveri, la manager quarantottenne uccisa nell’androne del suo palazzo a Colognola il 20 dicembre scorso.

Lo ha raccontato la cugina della vittima agli inquirenti, facendo capire che le era parsa un po’ rabbuiata rispetto al solito. Non era una percezione occasionale, quella della parente, con la quale si sentiva spesso: no, quello stato d’animo sembrava diventato persistente. Un dettaglio di per sé non decisivo, ma che, abbinato ad altre circostanze, potrebbe tracciare una pista a chi sta indagando. Ad esempio, i risparmi sul conto corrente, scesi nel giro di pochi mesi da più di centomila euro a ventimila. La donna aveva un tenore di vita alto, ma in virtù del suo stipendio da dirigente dell’ufficio contabilità della Icra Italia spa di San Paolo d’Argon riusciva lo stesso ad accumulare denaro. Non aveva figli, non aveva affitti da pagare, né mutui a gravare sulle sue uscite. Ma, da un momento all’altro, aveva cominciato a spendere più del solito, più di quanto guadagnasse ogni mese. Il motivo è ancora oscuro agli investigatori.

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