Cronaca / Bergamo Città
Martedì 07 Marzo 2017
Cremona, inchiesta calcioscommesse
Ancora rinviato il giudizio su Doni e Signori
Sarà presa il 3 aprile la decisione sul caso, esploso nel lontano giugno del 2011 con gli arresti eccellenti anche di calciatori di Serie A e che, con il susseguirsi di patteggiamenti e assoluzioni con il rito abbreviato (assolto anche l’ex ct della Nazionale, Antonio Conte), vede ancora 35 imputati
Attesa delusa per chi si aspettava che oggi i giudici del Tribunale di Cremona decidessero la sorte del dibattimento per lo scandalo del calcioscommesse. Ancora 35 gli imputati, tra i più noti l’ex laziale Stefano Mauri, l’ex bomber della Nazionale, Beppe Signori, Stefano Bettarini, e l’ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni. I difensori avevano posto tutta una serie di eccezioni riguardanti la competenza di Cremona a celebrare il processo. C’è in particolare chi lo vuole a Parma perché nella città emiliana era stato radicato, per decisione del gup di Parma in udienza preliminare, il procedimento per riciclaggio che vede imputato anche Beppe Signori. Il pm di Cremona, Ignazio Francesco Abbadessa, che ha preso in carico il dibattimento dopo l’abbandono dell’ex procuratore Roberto di Martino, andato in pensione, ha argomentato le ragioni per le quali il processo deve rimanere nella città lombarda: non esiste, a suo avviso, connessione tra l’associazione a delinquere e il riciclaggio. Esiste invece connessione tra l’associazione e le combina delle partite. Il riciclaggio è avvenuto dopo e non era il fine degli imputati. Ci si aspettava che il collegio presieduto dal giudice Maria StellaLeone, con a latere i giudici Elisa Mombelli e Giulia Masci, come era nelle sue intenzioni uscisse con un’ordinanza che mettesse chiarezza riguardo il prosieguo del dibattimento.
Nulla da fare, invece: i giudici decideranno il 3 aprile così come su un residua richiesta di costituzione di parte civile. Altri difensori vorrebbero che il processo si celebrasse a Bologna, o a Bergamo, o a Busto Arsizio e altre sedi giudiziarie e sono concordi nel sostenere che Cremona non sia il giudice naturale. Nel processo sono imputati anche Sergio Pellissier, Cristian Bertani e Marco Paoloni. Quest’ultimo era portiere della Cremonese quando, nel 2010, avrebbe messo del tranquillante nelle borracce dei compagni di squadra per falsare il risultato di Cremonese-Paganese. Fu l’episodio che diede il via all’inchiesta.
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