Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 26 Ottobre 2016
Cremazione, c’è il sì della Chiesa
«Ma niente ceneri in casa»
L’atteso documento della Congregazione della Dottrina della Fede detta le regole:«Non vengano disperse».
Meglio la sepoltura perché esprime «una maggiore stima verso i defunti», tuttavia la cremazione non è vietata. «A meno che questa non sia scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana». No alla dispersione delle ceneri o alla loro conservazione in un luogo non sacro.
Nell’istruzione «Ad resurgendum cum Christo», pubblicata con l’approvazione del Papa, la Congregazione per la dottrina della fede ribadisce quanto già stabilito dall’allora Sant’Uffizio nel 1963. Occorre cioè mantenere la consuetudine di «seppellire i cadaveri dei fedeli», ma la cremazione non è «di per sé contraria alla religione cristiana» sempre che non sia voluta «come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario, o per odio contro la religione cattolica e la Chiesa».
L’atteso documento della Congregazione per la Dottrina della fede è disponibile in 7 lingue. Il Vaticano conferma un po’ le linee sul tema, ovvero ammettere questa pratica ma salvaguardando «la dignità» dei corpi. Molto chiare le indicazioni della «Ad resurgendum cum Christo», che ora dovranno essere recepite dalle varie Conferenze episcopali del mondo.
Ecco in sintesi le linee-guida dell’ex Sant’Uffizio. No alla dispersione delle ceneri: «Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo», indica l’«Istruzione» sulla cremazione. No alle ceneri in casa: «Le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nei cimiteri», «la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita». No alla moda dei gioielli con i resti dei cari. Nel caso in cui per un defunto venga scelta la cremazione, «non sia permessa» la conversione delle ceneri «in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti». Prima le esequie, poi la cremazione. È da intendersi che si continuerà a non vedere funerali con le urne cinerarie. La sepoltura è comunque da preferirsi. È «la forma normale», ha detto il cardinal Gerhard Ludwig Müller, per i cristiani e in particolare per i cattolici.
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