Covid, vaccinazioni a Bergamo
Ats: «Non ammesse autocandidature»

Una nota dell’Ats chiarisce che le dosi avanzate non saranno buttate, ma i sostituti saranno attinti da una lista che è a disposizione di ogni centro vaccinale.

L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo conferma che, per evitare che dosi di vaccino vadano disperse per la mancata presentazione di alcuni pazienti, tutti i centri vaccinali hanno creato elenchi secondo quanto disposto dall’ordinanza n° 2/2021 firmata martedì dal Commissario straordinario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo.

Non è possibile presentarsi negli ospedali per accedere direttamente alla somministrazione del vaccino: non sono previste né ammesse autocandidature.

Ats Bergamo confida nella collaborazione e nel senso civico da parte di tutti, anche al fine di evitare code inutili e il rischio di assembramenti.

Da Regione Lombardia, invece arriva la comunicazione dell’accordo con le strutture accreditate per la somministrazione dei vaccini.

«Proseguiamo nel solco delle azioni già attivate nelle settimane scorse - commenta Letizia Moratti – che hanno visto l’approvazione del piano vaccinale regionale anti-Covid, dell’individuazione dei centri massivi e l’approvazione del protocollo di intesa con i Medici di medicina generale, con le farmacie e per l’avvio delle vaccinazioni all’interno delle aziende produttive. Siamo molto soddisfatti ogni giorno aggiungiamo dei tasselli fondamentali in questa nostra battaglia contro il Covid, grazie anche al coinvolgimento di più attori. Va poi sottolineato che tutti gli accordi saranno attuati nel rispetto rigoroso delle priorità stabilite dalle indicazioni nazionali e dei criteri del piano vaccinale regionale”.

L’accordo con le strutture socio sanitarie private – «L’intesa raggiunta con le strutture private accreditate – aggiunge Moratti - consentirà la prosecuzione dell’attività di vaccinazione senza pregiudicare il livello di prestazioni ambulatoriali e, allo stesso tempo, riconoscendo lo sforzo organizzativo delle strutture per l’allestimento dei punti vaccinali».

L’impegno messo in campo da Regione e dall’assessorato al Welfare si concretizzerà nello stanziamento di ulteriori 32 milioni di euro destinati nello specifico alle attività di somministrazione. Sarà inoltre prevista l’individuazione di una specifica funzione non tariffata da riconoscere a tutti gli erogatori (sia pubblici che privati) a fronte dell’attivazione degli ambulatori vaccinali per le inoculazioni anti Covid-19.

Complessivamente, le risorse previste nella delibera di Giunta sono pari a 48 milioni nell’ambito degli importi già stanziati in Bilancio.

L’accordo con le cooperative - Analogamente a quanto previsto per le strutture sanitarie, anche per le cooperative dei medici di medicina generale viene previsto il riconoscimento delle attività organizzative (adesione, prenotazione, registrazione nei sistemi informativi) attraverso l’attribuzione di una quota pari a 4,50 euro per singola somministrazione.

«In questo caso – spiega l’assessore al Welfare – l’aspetto qualificante dell’intesa è la previsione del monitoraggio dello stato di salute dei soggetti vaccinati nei due mesi successivi alla somministrazione. Un particolare di rilievo anche tenuto conto della tipologia dei pazienti presi in carico delle cooperative che sono prevalentemente affetti da patologie croniche».

Le cooperative, oltre a supportare i Medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, dovranno garantire almeno due linee vaccinali, assicurando l’erogazione complessiva di almeno 150 vaccinazioni al giorno, sei giorni su sette.

Per questo accordo, fino a giugno, è previsto uno stanziamento di 8 milioni di euro.

Avis mette a disposizione personale sanitario e amministrativo – Con il terzo accordo, Avis mette a disposizione i propri professionisti per la vaccinazione dei donatori e dei familiari in considerazione dell’importanza che la donazione ricopre nell’ambito delle cure. Viene previsto il mero riconoscimento della tariffa di somministrazione pari a 6 euro. All’interno di questo accordo, le singole Avis provinciali e comunali provvederanno a sottoscrivere appositi accordi contrattuali con le Ats di competenza. Il supporto garantito da Avis consisterà nella messa a disposizione del personale amministrativo e sanitario necessario per la copertura e operatività delle postazioni vaccinali.

«Ancora una volta – conclude Moratti – il mondo dell’associazionismo darà un apporto importante alle Istituzioni. Del resto, la donazione di sangue è un’attività indispensabile per il buon funzionamento del sistema sanitario regionale e dunque è fondamentale preservare il più possibile tutti i donatori volontari. La partecipazione di Avis con il suo straordinario universo di professionisti, donatori e operatori non può che essere un valore aggiunto nella sottoscrizione di questi accordi».

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