Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 21 Ottobre 2020
Covid, l’ospedale alla Fiera
riapre con 48 posti letto
Bergamo, insieme alla struttura di Milano, garantirà i primi 201 posti letto aggiuntivi di cure intensive. L’annuncio del presidente Fontana e dell'assessore Gallera.
«Le strutture sanitarie temporanee allestite nei padiglioni della Fiera di Milano e di Bergamo riaprono nei prossimi giorni e garantiranno al sistema lombardo i primi 201 posti letto aggiuntivi di cure intensive, che saranno gradualmente occupati». Lo annuncia in una nota il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione della Giunta che ha varato uno specifico provvedimento in materia, proposto dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera. «A Milano vengono, allo stato attuale, attivati i primi 153 posti letto per cure intensive - spiega l’assessore Gallera - suddivisi in 4 moduli da 14 posti, 3 da 16 posti e 7 da 7 posti. A Bergamo invece funzioneranno 4 moduli da 12 posti letto. Queste nuove disponibilità saranno occupate in base allo stato di saturazione dei reparti di terapia intensiva “Covid” degli ospedali».
«La situazione epidemiologica attuale in rapida evoluzione - dice il presidente Fontana - rende necessaria l’adozione di misure organizzative straordinarie per potenziare l’offerta sanitaria di posti letto da destinare all’emergenza-Covid, cercando di garantire contemporaneamente una adeguata assistenza ai pazienti affetti dalle altre patologie». L’attivazione delle strutture sanitarie temporanee prevede la collaborazione fra la Fondazione IRCCS Cà Granda Policlinico e la Fondazione Ente Fiera per la realtà di Milano e fra l’ASST Papa Giovanni XXII e l’Ente Fiera per quella di Bergamo, con il coinvolgimento delle ATS di riferimento.
«Nell’attuazione di questo progetto - spiega ancora Gallera - saranno coinvolti gli operatori degli ospedali Hub della Lombardia che “adotteranno” uno o più moduli degli ospedali in Fiera». La gestione delle attività assistenziali nei vari moduli della Fiera di Milano è affidata agli ospedali Policlinico, Niguarda, San Gerardo Monza, San Matteo Pavia, Varese, Legnano/Busto, Humanitas. In una fase successiva verranno coinvolti gli ospedali di Lecco/Como, Gruppo San Donato e Cremona. Per Bergamo, due moduli saranno gestiti dal Papa Giovanni XXIII e due dagli «Spedali Civili» di Brescia.
«Questi Hub - sottolinea Gallera - garantiranno la presenza H24 di equipe mediche, infermieristiche e di supporto per i bisogni assistenziali dei pazienti nel modulo di competenza. Gli Hub, a loro volta, saranno supportati dai relativi ospedali “Spoke” per la gestione del personale delle professioni mediche e sanitarie nei propri reparti interni e potranno procedere, all’occorrenza, a nuove assunzioni». «Tutto il sistema Lombardia - concludono Fontana e Gallera - sta lavorando all’unisono per fronteggiare questa nuova fase dell’emergenza Coronavirus, sia a supporto della rete ospedaliera che a beneficio di quella territoriale, attraverso un ulteriore potenziamento dell’esecuzione dei tamponi».
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