Covid, da Aifa ok alla terza dose. Speranza: si parte dai più fragili

«Partiremo dai più fragili che dopo due dosi non hanno protezione necessaria. Ci sarà poi una circolare del ministero in merito». Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza dopo che l’Aifa ha dato l’ok alla terza dose.

Il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), convocato in via d’urgenza, «ha approvato all’unanimità l’utilizzo di una dose aggiuntiva di vaccino ad mRNA (terza dose). Il provvedimento riguarda soggetti con immunosoppressione grave, in accordo alla valutazione del medico curante, quali ad esempio trapiantati, oncologici, dializzati oltre che gli anziani (≥ 80 anni) e i ricoverati nelle RSA». Lo rende noto l’Aifa in un comunicato, con il ministro della Salute Roberto Speranza che segnala: «Partiremo dai più fragili che dopo due dosi non hanno protezione necessaria. Dopo il via libera dell’Aifa ci sarà una circolare del Ministero della Salute che individuerà le categorie» ha detto.

La terza dose di richiamo del vaccino anti-Covid dovrebbe essere somministrata, secondo quanto si apprende, «almeno dopo 28 giorni» dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti immunodepressi ed i trapiantati. Il richiamo andrebbe invece effettuato «almeno dopo sei mesi» per le altre categorie indicate, ovvero grandi anziani, ospiti delle Rsa e personale sanitario a rischio.

La vaccinazione aggiuntiva prevista nella delibera, spiega l’Aifa, «sarà resa disponibile mediante inserimento dei vaccini Cominarty e Spikevax nell’elenco di cui alla L. 648/96 con spesa a carico di apposito fondo del Ministero della Salute dedicato all’acquisto di farmaci e vaccini Covid, in analogia a quanto già avvenuto per la disposizione emergenziale all’uso degli anticorpi monoclonali anti SARS-CoV-2». Nel provvedimento, precisa l’Aifa, «non viene inclusa la popolazione generale in attesa che Ema valuti i dati forniti dalle aziende produttrici dei suddetti vaccini».

«L’estensione di tale misura a livello nazionale - conclude Aifa - assunta anticipatamente rispetto alla posizione Ema, si configura come un importante atto di sanità pubblica teso a tutelare la popolazione più esposta al rischio di sviluppare forme gravi di Covid 19».

«Dopo la prima fascia partiremo dai primi che sono stati vaccinati: mettere in sicurezza le Rsa è una priorità e poi dobbiamo salvaguardare gli over-80 ed il personale sanitario. Riconfermo che sulla disponibilità di dosi non abbiamo difficoltà. Possiamo garantire la terza dose» ha detto ancora Speranza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA