Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 03 Maggio 2021
Covid, al via due campagne di comunicazione social per i giovani: collaborazione tra Ats Bergamo e Ufficio scolastico
«Il lato positivo» e «Dimmi che Ci Credi», totalmente social, hanno preso il via il primo maggio in occasione della Festa dei Lavoratori.
Si chiamano «Il lato positivo» e «Dimmi che Ci Credi» le due campagne di comunicazione, totalmente social, che hanno preso il via il primo maggio in occasione della Festa dei Lavoratori. La prima, gratuita e digitale, è il risultato di un lavoro di rete coordinato dagli Studenti della Consulta Bergamasca e supportata dagli operatori dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo unitamente agli operatori del Servizio Promozione della salute del Dipartimento Igiene Prevenzione di Ats Bergamo, affinchè i giovani e le loro famiglie possano condividere in un’ottica positiva e di responsabilizzazione ulteriore il tema di sensibilizzazione al Covid19.
«Uso della mascherina, riduzione degli assembramenti, rispetto del distanziamento, igiene frequente delle mani e utilizzo di oggetti solo personale, la campagna lanciata dagli studenti servirà a sensibilizzare con un linguaggio fresco e adatto alla fascia di popolazione più giovane, affinché proprio grazie al proseguire di corretti approcci sul tema si possa garantire una maggior tutela dell’intera comunità bergamasca - evidenzia Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo - L’obiettivo della campagna, totalmente sviluppata in ambiente digitale, è quello di sfruttare le viralità delle chat e dei social come Instagram per favorire un’opera di sensibilizzazione che, accanto alle comunicazioni ufficiali, trasmesse quotidianamente dalle istituzioni, raggiunga diverse fasce di popolazione promuovendo il mantenimento di comportamenti corretti per combattere la diffusione del virus». Affinché si possa continuare con la fase di miglioramento epidemiologico sul nostro territorio non dobbiamo infatti abbassare la guardia e, nonostante le sofferenze psicologiche e le debolezze del periodo, dobbiamo continuare ad adottare comportamenti corretti a beneficio di tutti quanti perché solo in questo modo, tutti insieme, ne potremo uscire.
«Le studentesse e gli studenti sono al centro della nostra scuola e proprio per questo la partecipazione della Consulta studentesca, organismo istituzionale di rappresentanza studentesca su base provinciale, al progetto di sensibilizzazione dai ragazzi per i ragazzi assume una rilevanza fondamentale, nella logica della partecipazione e del protagonismo dei nostri giovani – dichiara Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – I rappresentanti della Consulta stanno realizzando una vera e propria campagna pubblicitaria sulle regole antiCovid, lanciando messaggi positivi anche attraverso i social media più utilizzati. Si tratta di un progetto di rete molto importante, che vede l’adesione convinta dell’Ufficio Scolastico Territoriale a fianco dell’Agenzia di Tutela della Salute, anche perché serve la partecipazione di tutti per garantire la migliore sicurezza possibile a scuola in situazione di pandemia».
Parallelamente a questo percorso di sensibilizzazione intergenerazionale e di comunità si affianca la campagna dei Comitati genitori di Bergamo dal titolo «Dimmi che ci credi» destinata a ribadire e rilanciare i medesimi temi cercando di coinvolgere i cittadini come genitori, come famiglie, come comunità ricordando in modo positivo queste semplici regole affinché non vengano vanificati gli sforzi fatti fino ad esso dal territorio.
Per seguire e partecipare nel mese di maggio alla campagna di comunicazione è possibile monitorare l’hashtag di riferimento #ILATOPOSITIVO e #DimmiCheCiCredi oppure seguire il canale no brand appositamente creato su Instagram o i canali social della Consulta degli studenti. Si segnala inoltre la realizzazione, sempre sulla tematica della sensibilizzazione al COVID 19, di un tutorial, 3 grafiche e una video intervista realizzati da gruppi di studenti delle superiori coordinati da Edoomark (Media Center de L’Eco di Bergamo).
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