Cronaca / Bergamo Città
Martedì 21 Aprile 2020
Conte, per nuovo dl non meno di 50mld
Distanze e mascherine fino al vaccino
Il Premier interviene in Senato per l’informativa sull’emergenza Covid.
«Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato». Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa al Senato in vista del Consiglio europeo.
FASE 2. Quello della fase 2 è «uno dei passaggi più sensibili e complessi. Lo ripeto, un’avventatezza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini con responsabilità e disciplina hanno affrontato fin qui. Le recenti previsioni del Fmi stimano una caduta del 9,1% del Pil. Di fronte a questo quadro dobbiamo potenziare ulteriormente la risposta di politica economica, perciò il governo invierà brevissimo al Parlamento un’ulteriore relazione con una richiesta di scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Sarà una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi».
«Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge» la difficoltà dei cittadini «nel continuare a rispettare» le regole anti contagio e «l’aspirazione al ritorno alla normalità».
«Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio». Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa al Senato. E la soglia del contagio di riferimento «vogliamo che sia commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere delle aeree di riferimento».
Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti:
1- Mantenere e far rispettare distanziamento sociale
2- promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino.
3- Il rafforzamento dei servizi di prevenzione per evitare che si ripetano casi come quello dell’esplosione di contagi nelle residenze sanitarie per anziani;
4- L’individuazione di strutture dedicate esclusivamente al trattamento del Covid-19, per ridurre i rischi di contagio per operatori sanitari e pazienti;
5- Un piano di indagine epidemiologica basato sui test sierologici e app di tracciamento Immuni che, ha precisato, sarà scaricata «solo su base volontaria» e non comporterà conseguenze o restrizioni per chi non vorrà utilizzarla.
Serve «una revisione del modello organizzativo del lavoro, delle modalità del trasporto pubblico e privato e di tutte le attività connesse». «Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà di osservare regole limitative della libertà di movimento. Il ritorno alla normalità, con la gradualità necessaria, è una aspirazione comprensibile di tutti. Queste esigenze mi vengono sollecitate anche da molti di voi parlamentari, che sollecitano soluzioni rapide e sostenibili».
MES. «Sull’ormai strafamoso Mes si è alimentato nelle ultime settimane un dibattito che rischia di dividere l’Italia in opposte tifoserie» ma l’intento è procedere con la «massima cautela». In merito al Mes, «chi esprime dubbi su questa linea di credito contribuisce a un dibattito democratico e costruttivo. Ritengo che questa discussione debba avvenire in modo pubblico, trasparente, in Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola».
«Ci sono Paesi in Ue che hanno dimostrato interesse» al Mes senza condizioni. «La Spagna ha dimostrato di essere interessata purché non abbia le condizionalità» previste prima dell’emergenza. «Rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia» in Ue.
«L’Ue e l’Eurozona non possono permettersi di ripetere gli errori commessi nella crisi finanziaria del 2008, quando non si riuscì a dare una risposta comune. E’ un rischio che non ci possiamo permettere di correre perché il fallimento nel produrre una risposta adeguata e coraggiosa provocherebbe un grave danno allo stesso progetto europeo».
«L’Italia sostiene una risposta coordinata, ambiziosa in relazione allo shock da Covid con l’idea che il Recovery Fund «dovrà essere conforme ai trattati perché non abbiamo tempo per modificarli. Va gestito a livello europeo senza carattere bilaterale, deve essere ben più consistente degli strumenti attuali, mirato a far fronte a tutte le conseguenze economiche sociali, immediatamente disponibile e se dovrà ricadere nel quadro finanziario pluriennale dovrà essere messo a disposizione subito attraverso garanzie che ne anticipino l’applicazione. Per capire se il Pandemic Crisi Supporto (la nuova linea di credito che fa riferimento al Mes, ndr) sarà effettivamente» senza condizionalità «bisogna attendere l’elaborazione dei documenti predisposti per erogare questa linea di credito. Solo allora potremo discutere se il relativo regolamento può essere o meno opportuno agli interessi nazionali».In merito al recovery Fund “appoggiamo la proposta francese avendo chiesto di integrarla in modo da rispondere più puntualmente ai requisiti che riteniamo imprescindibili. Da ultimo è stata presentata una proposta spagnola che pure, ma con qualche suggerimento di variazione, potremmo appoggiare per la sua conformità alle nostre finalità».
«La risposta comune dell’Europa deve essere ben più consistente» di quanto finora prospettato: «siamo convinti delle nostre motivazioni. All’inizio eravamo soli, ora sono con noi altri otto Paesi». Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa al Senato in vista del Consiglio europeo.
APP DI TRACCIAMENTO. Sulla app Immuni «i capigruppo di maggioranza e minoranza saranno costantemente informati e io stesso mi riservo di riferire alle Camere». Il governo punta al «rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti esistenti e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie». Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa al Senato. «L’applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni o pregiudizi», aggiunge.
«L’espressione contact tracing è ormai di uso comune, l’immediatezza dell’individuazione dei contatti di casi positivi sono cruciali per evitare che si possano determinare nuovi focolai. E’ uno strumento essenziale per accelerare questo processo. Questa applicazione sarà su base volontaria e non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà nessuna limitazione dei movimenti o altro pregiudizio».
EMERGENZA NUOVE POVERTA’. «Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo».
DIALOGO CON L’OPPOSIZIONE. «In un momento così difficile desidero confermare la piena disponibilità al dialogo, mio e dell’intero governo, con le forze di opposizione. Il contributo di una opposizione responsabile troverà sempre apertura e considerazione».
«Sono consapevole che i decreti finora adottati hanno lasciato parziali le legittime richieste delle forze politiche di voler contribuire con le proprie proposte. Assicuro che nella costruzione del corpus di misure del prossimo decreto legge sarà assicurata la massima attenzione alle istanze dei parlamentari».
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