Condomini, lavori a rischio nel 2020
Non è possibile convocare assemblee

L’emergenza coronavirus rischia di creare problemi anche sul fronte dei lavori condominiali, in particolare per quanto riguarda la fruizione del bonus facciate 2020.

«Lo stop alle assemblee di condominio è un atto dovuto, per la salvaguardia dell’incolumità di tutti», ha detto il presidente di Anammi (Associazione Nazional-europea Amministratori d’Immobili) Giuseppe Bica. Tuttavia «con le assemblee che andremo a fare, in linea di massima, dopo il 3 aprile - ha continuato - diventa difficile approvare i lavori soggetti poi alla detrazione del 90%. Supponiamo che la convocazione ci sia a fine aprile e le assemblee all’inizio di maggio: bisogna deliberare i lavori, il capitolato, la scelta dell’impresa, insomma ci vorranno altri tre mesi. A questo punto i lavori, a essere fortunati, inizieranno a settembre-ottobre. Quante rate potranno essere oggetto di detrazione? Due o tre fino a dicembre? In questo modo non sappiamo neanche più se i condomini sono interessati a fare i lavori». La richiesta di Anammi è quindi quella di «una proroga del bonus facciate perlomeno fino alla fine del 2021».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), Francesco Burrelli: «Noi stiamo avanzando al governo delle proposte centrate su tutti gli sgravi - ha detto - soprattutto sul bonus facciate e sugli adempimenti fiscali tutti; affinché tra i provvedimenti, gli aiuti alle aziende, alle attività autonome o le piccole attività, si tenga conto non solo di prorogare per tutto il 2021 il bonus facciate, ma anche gli altri bonus». In questo momento, ha osservato Burrelli, «le assemblee in buona parte non si fanno», riprendendo ad aprile «i tempi si allungano ed è molto difficile che quest’anno si possano avere i benefici sperati dal bonus facciate. Estendendolo a tutto l’anno successivo abbiamo un più ampio respiro. Su questo noi siamo favorevoli e lo stiamo avanzando presso il governo». Inoltre «chiediamo anche di spostare gli adempimenti fiscali, gli obblighi che ci possono essere sulla casa, per far sì che la casa non diventi un fardello ma sia un valore aggiunto, come sempre è stato», ha concluso.

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