Con i fondi della sottoscrizione per l’Ucraina, scuola digitale per i bambini

Il progetto «DigEducati» Fondazione della Comunità Bergamasca ha finanziato i computer per la dad e i mediatori culturali. Un’iniziativa sostenuta dalla sottoscrizione che ha raggiunto quota 1.115.963 euro.

I bambini prima di tutto. A loro è dedicato il progetto «DigEducati Ucraina», il primo che la Fondazione della Comunità Bergamasca ha ideato e finanziato con i fondi raccolti dalla sottoscrizione «Un aiuto per l’Ucraina», promossa insieme alla Caritas e a L’Eco di Bergamo, e che proprio quest’oggi ha raggiunto quota 1.115.963 euro. Nata come «spin-off» del progetto «DigEducati» - lanciato a ottobre grazie ai contributi di Fondazione Cariplo e Impresa Sociale Con i Bambini per contrastare la povertà digitale dei bambini tra i 6 e i 13 anni - l’obiettivo di questa nuova iniziativa della Fondazione, finanziata con 50mila euro, è di contribuire all’integrazione dei minori arrivati in provincia di Bergamo dall’Ucraina. Un’occasione per consentire loro di mantenere i contatti con il loro Paese, attraverso le lezioni in dad, ma anche per creare nuove conoscenze con i loro coetanei bergamaschi ed essere affiancati da mediatori linguistici e culturali, grazie all’utilizzo di computer messi a disposizione grazie ai fondi raccolti con la sottoscrizione.

Sono 373 gli scolari ucraini

«I bambini sono i primi destinatari delle importanti risorse che abbiamo fin qui raccolto con la campagna “Un aiuto per l’Ucraina” – ha detto il presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca Osvaldo Ranica –. Sono bambini in fuga da una guerra che segnerà per sempre le loro vite, e che non possono essere lasciati soli in questo momento così delicato. Per questo serviva rivolgere al più presto a loro la nostra attenzione. DigEducati è un progetto che fa della capillarità e della prossimità al territorio i suoi punti di forza, per questo è in grado di adattarsi in modo efficace a nuove richieste e nuovi bisogni, come quelli che provengono da tutta la provincia impegnata nell’accoglienza dei profughi ucraini. Non sappiamo quanto durerà questa fase di emergenza, per questo lavoriamo su progetti a medio-lungo termine con l’obiettivo di favorire l’incontro tra minori bergamaschi e ucraini e l’integrazione tra i nuclei familiari accolti e le comunità in cui sono inseriti». A oggi sono 373 i bambini ucraini iscritti nelle scuole dell’Ambito territoriale di Bergamo; anche per questo il progetto «DigEducati Ucraina» nasce in collaborazione con l’Ufficio scolastico Provinciale, oltre che con le cooperative che si occupano di alfabetizzazione e mediazione culturale. «Per far fronte a questa nuova emergenza, le scuole italiane hanno mobilitato le proprie energie migliori, assicurando a tutti i bambini l’assolvimento dell’obbligo formativo – ha detto Vincenzo Cubelli, dirigente dell’Ufficio Scolastico –. Agli sforzi istituzionali si aggiunge, arricchendo così l’offerta formativa, questa iniziativa della Fondazione della Comunità Bergamasca: un bellissimo esempio di slancio della solidarietà di questa terra, che si trasforma in azione integrata e sussidiaria».

Collegati con il loro Paese

Grazie alle modalità digitali e alla disponibilità sul territorio di pc portatili connessi alla rete, si intende offrire ai piccoli ucraini la possibilità sia di mantenere attivi i contatti con la propria scuola di origine, laddove possibile, sia di conoscere i mediatori presenti nei Punti di Comunità diffusi sul territorio. Il progetto si compone di due azioni specifiche: in città, alla biblioteca di Boccaleone, è prevista l’apertura di un nuovo Punto di Comunità dedicato a «DigEducati Ucraina». Per un anno i mediatori culturali saranno presenti tre pomeriggi alla settimana, mentre la mattina opereranno a supporto degli Istituti comprensivi De Amicis, Da Rosciate e Donadoni, vale a dire quelli che accolgono il maggior numero di minori ucraini. Per i ragazzi ospitati in provincia sarà fatta invece una valutazione delle presenze insieme all’Ufficio scolastico Provinciale e agli educatori dei Punti di Comunità di DigEducati, e verranno individuati dei momenti specifici all’interno dei Punti di Comunità, dedicati a tutti i giovani profughi, anche a quelli non iscritti a scuola.

«Un modo per rimanere collegati con il loro Paese»

Fino al 31 dicembre (e oltre se necessario), saranno organizzate attività in presenza con più di 5 bambini e in modalità online per numeri inferiori. «Caritas e L’Eco di Bergamo sostengono con convinzione questo progetto – ha detto don Roberto Trussardi, direttore della Caritas –, perché è importante far sì che i bambini e i ragazzi che stiamo ospitando in questo periodo nella nostra provincia proseguano il loro percorso culturale e di formazione, anche attraverso la didattica a distanza, che diventa così un modo per rimanere collegati con il loro Paese». I fondi della sottoscrizione sono quelli raccolti attraverso il conto della Fondazione della Comunità Bergamasca, «ma il progetto – ha aggiunto don Trussardi – è condiviso anche da Caritas e L’Eco di Bergamo. Pensare a questi ragazzi è fondamentale, anche perché rappresentano anche la quota più numerosa dei profughi arrivati finora dalle zone di guerra».

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