Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 08 Aprile 2020
Cisl, test sierologici per tutti i lavoratori
«Siano a carico di Governo e Regione»
Il sindacato orobico chiede un finanziamento dedicato per tutta la provincia di Bergamo.
«La ripresa delle attività è necessaria per evitare di piombare in una crisi economica senza precedenti, ma la tutela della salute dei lavoratori, e impedire la ripartenza su larga scala del contagio, deve rimanere il primo obiettivo di istituzione e forze sociali, associazioni imprenditoriali comprese. Per questo chiediamo che, oltre alle misure preventive, già predisposte in alcune aziende e rese obbligatorie per tutte, siano attivati controlli e test per ogni dipendente che rientri al lavoro».
Così Francesco Corna, segretario generale Cisl Bergamo, alla luce delle richieste e proposte per la «fase 2», quando la maggioranza delle imprese riaprirà i battenti e molta parte dei lavoratori sarà chiamata a ripartire.
«Nella nostra provincia duramente colpita da migliaia di contagi e con un tessuto produttivo importante, si rende necessaria la massima prudenza nell’affrontare la ripresa produttiva. Dobbiamo avere come nostra bussola la salute di chi lavora, per scongiurare una ricaduta che renderebbe vani i grandi sacrifici fatti sino ad ora. Per questo, chiediamo che sia previsto un finanziamento dedicato alla nostra provincia che preveda il test sierologico per tutti i lavoratori in ogni luogo di lavoro.
Chiediamo ai parlamentari bergamaschi di sostenere questa proposta nei confronti del Governo e della Regione, affinché mettano a disposizione i finanziamenti necessari ad effettuare uno screening su tutta la popolazione lavorativa bergamasca, che per il capillare contagio necessita di un’attenzione particolare rispetto al resto del paese.Il test può essere utile, per evitare che riprenda il contagio. Tenteremo di inserirlo nel protocollo che stiamo discutendo con Confindustria e Ats.
Vogliamo inoltre ribadire la nostra richiesta di un tavolo provinciale coordinato dalla prefettura, con la partecipazione di associazioni sindacali, datoriali e istituzioni per gestire questa grave crisi che comporterà pesanti ricadute economiche e sociali soprattutto nella nostra provincia».
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