Cronaca / Bergamo Città
Sabato 27 Ottobre 2018
Chiesa ricomprata dalla Regione
Gori: «Un raro caso di autoprelazione»
Continua il botta e risposta sulla vendita della chiesa dei frati nell’area degli ex Riuniti all’associazione musulmani di Bergamo.
Il presidente della Regione Attilio Fontana ha annunciato che il Pirellone farà valere il diritto di prelazione, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori esprime tutti i suoi dubbi sull’ipotesi. «Regione Lombardia sta disperatamente cercando di mettere una pezza al clamoroso autogol che l’ha vista vendere all’asta la chiesa degli ex Ospedali Riuniti - per 400 mila euro, neanche si trattasse di un magazzino - per aggiudicarla alla comunità musulmana di Bergamo – spiega il primo cittadino in un post su Facebook - ; la quale - dopo aver subìto per anni la violazione del proprio diritto costituzionale a disporre di un dignitoso luogo di preghiera- l’ha acquistata per farne, in piena conformità alla legge lombarda, una moschea.
Ieri sera il presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana, in evidente difficoltà, ha annunciato che “Regione Lombardia farà valere il suo diritto di prelazione, salvaguardando così questo simbolo della cristianità”.
Ora, non essendo un giurista, non posso dire se questa strada sia effettivamente percorribile. Mi limito a porre alcune domande:
1) Regione Lombardia, e la Lega, quando si sono accorte, esattamente, che la chiesina dell’ex ospedale è un “simbolo della cristianità”? Prima o dopo aver deciso di venderla come un qualunque garage?
2) Il bene era di proprietà della Regione. Perché allora la Regione, anziché pretendere di esercitare ora un’improbabile prelazione, non se l’è tenuto, evitando di venderlo all’asta? S’è mai visto che uno decide di vendere un bene e poi esercita la prelazione per ricomprarselo?
3) A proposito della prelazione: non dovrebbe essere esercitata “PRE” cioè PRIMA della vendita?
4) E ancora: la prelazione non presuppone l’esistenza di un soggetto pubblico TERZO rispetto al venditore e al potenziale acquirente?
In questo caso è invece lo stesso venditore che una volta conclusa la gara vorrebbe autoapplicarsi la prelazione per vanificare l’esito della gara. Un raro caso di “autoprelazione”!
Insomma, caso presidente Fontana, non so come andrà a finire, ma c’è qualche possibilità che il “taccone” sia peggio del buco».
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