Centauri feriti a Esine, ancora gravi
E spunta la polemica sui «guard rail»

Restano gravi le condizioni dei due centauri feriti durante lo schianto in Valle Camonica in cui ha perso la vita un 46enne di Parre.

Rimangono stabili le condizioni dei due motociclisti feriti in modo grave sabato 9 giugno lungo la statale 42 a Esine, in Valle Camonica, e ricoverati in ospedale a Brescia. Uno schianto tremendo fra due moto e un’auto condotta da un sessantunenne di Rovetta nel quale ha perso la vita Lorenzo Furgeri, 47 anni di Parre.

Sua moglie, Rosanna Zanotti che sedeva in sella sulla stessa moto, una Honda, dietro di lui, è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Poliambulanza di Brescia, mentre Pasquale Epifani, 59 anni di Clusone, al Civile di Brescia. La donna di 47 anni, direttrice della scuola dell’infanzia del paese seriano, mostra segni di miglioramento: ha ripreso conoscenza e al risveglio domenica mattina, spinta da una grande forza, avrebbe fatto chiamare le colleghe di lavoro per tranquillizzarle sulle sue condizioni, preoccupandosi anche di dare disposizioni ai parenti per il funerale del marito. La data delle esequie non è comunque ancora stata fissata: il corpo senza vita di Lorenzo Furgeri è composto nella camera mortuaria del cimitero di Esine e la Procura di Brescia deciderà se far eseguire o meno l’autopsia.

Condizioni stabili anche per il secondo ferito, Pasquale Epifani, 59 anni di Clusone, amico dei Furgeri con cui si stava dirigendo in sella alla sua Kawasaki in alta Val Camonica: dopo lo schianto della sua moto contro la Peugeot 2008, l’uomo è stato portato al Civile di Brescia ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico. L’uomo rimane in prognosi riservata, ma i medici mostrano un cauto ottimismo.

Intanto resta ancora da chiarire la dinamica dell’incidente, al vaglio della Polizia stradale di Darfo. Sotto la lente – come scrive il Giornale di Brescia – anche i nuovi guard-rail che hanno ristretto la carreggiata della statale 42: le nuove barriere «salva motociclisti» posizionate da Anas in quel tratto viario avrebbero infatti «cancellato» la banchina e possibili vie di fuga restringendo il rettilineo di quasi due metri .

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