Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 15 Aprile 2022
Carenza di medici, presidio dei sindacati giovedì 21 aprile a Bergamo
Sanità «Mancano in troppi comuni della provincia». Dalle 16 alle 18, in via XX Settembre 18, davanti alla sede locale della Regione.
Per denunciare la carenza di medici di medicina generale sul territorio i sindacati hanno organizzato un presidio per giovedì 21 aprile, dalle 16 alle 18, davanti alla sede locale di Regione Lombardia, in via XX Settembre 18 a Bergamo. «In questa situazione, anche dove il medico non manca, è sempre più difficile accedere alle visite in caso di necessità. Gli stessi medici rimasti al lavoro protestano e ritengono insostenibile la situazione» segnalano Cgil, Cisl e Uil provinciali, insieme alle loro sigle sindacali del pubblico impiego e dei pensionati». Secondo i dati forniti da Ats di Bergamo lo scorso febbraio in occasione di un incontro con i sindacati, nella rete dei servizi sanitari di base della provincia di Bergamo i medici di assistenza primaria titolari nel 2021 erano 556, in calo rispetto ai 591 del 2020 (a queste cifre si aggiungono i medici «provvisori», 70 nel 2020, 52 nel 2021). Non va certo meglio per la Continuità Assistenziale, cioè la Guardia Medica: i medici titolari sono solo 12 (più 137 provvisori), erano 21 nel 2020 (più 207 provvisori).
«Dimissioni e pensionamenti, intanto, continuano ad assottigliare queste cifre. Si tratta di una situazione difficilmente risolvibile a livello provinciale, e che dunque richiede interventi prima di tutto di Regione Lombardia, che deve prevedere misure straordinarie» sottolineano i rappresentanti dei pensionati di Fnp-Cisl, Spi-Cgil e Uilp-Uil, e quelli dei lavoratori del pubblico impiego di Fp-Cgil, Fp Fps CISL e di Uil-Fpl di Bergamo. «Non si può accettare che manchi piena funzionalità al Servizio Sanitario Regionale. Sul tema sono stati raggiunti accordi tra Ats e Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci (CRS) per tenere monitorato il fenomeno, prevedere per tempo le dimissioni e favorire l’insediamento di nuovi medici, ma si tratta di misure che non bastano». «l disagio, ovviamente, non si registra solo tra gli utenti, ma investe gli stessi medici che si trovano di fronte a un aumento di richieste di intervento, senza poter contare su risorse sufficienti e che nelle ultime settimane hanno denunciato anche difficoltà nel funzionamento del sistema informatico regionale, nei rapporti con l’INPS e con i medici della specialistica ambulatoriale» concludono i sindacalisti.
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