Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 20 Luglio 2018
Caos buoni pasto, interviene il ministro
«Stop intollerabile, interverremo»
Una situazione «intollerabile» che necessita di «soluzioni» e «in tempi brevi». Così la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, interviene sulla vicenda dei buoni pasto.
«Pasticcio» che gli statali stanno scontando sulle loro tasche visto che bar, i ristoranti o i supermercati non accettano più pagamenti con i ticket del gruppo Qui! La vicenda risale a inizio anno ma da qualche giorno ha subito una svolta, dopo che la Consip, fatte le sue verifiche, ha disdetto la convenzione stipulata con la società genovese per lotti che interessano regioni particolarmente popolate da dipendenti pubblici, tra cui Lazio, Lombardia e Piemonte. Si tratta di un bacino potenziale di circa un milione di persone. «Ho già sensibilizzato le strutture tecniche competenti per avere un approfondimento sulle cause e le responsabilità di quanto accaduto», avverte la ministra, intenzionata quindi a vederci chiaro. Se, è la logica, si pretende il massimo dai lavoratori della P.a, non si può poi negare loro quella che a tutti gli effetti è una parte del loro stipendio. Generalmente, infatti, un ticket corrisponde a sette euro, che, sommati per i giorni di lavoro totalizzati di norma in un mese, diventano 140 euro. Cifra che si fa sentire soprattutto per chi ha le buste paga più leggere.
La Consip, competente in fatto di acquisti per la P.a, sta affiancando le diverse amministrazioni nella ricerca di un’exit strategy, si apprende da fonti della stessa società (partecipata al 100% dal ministero dell’Economia). L’idea è quella di un tavolo pilota, che coinvolga qualche grande ente, per fornire delle indicazioni. Raccogliere i buoni rifiutati e trovare subito un nuovo fornitore per sostituirli potrebbe essere la strada. Certo il rischio è che per qualche tempo i dipendenti restino a secco, in attesa della sostituzione. Ecco che la chiave di volta sta nel procedere rapidamente. Dalla Consip, inoltre, ricordano come ci si sia comunque attivati subito e che si tratti di soli due lotti «problematici» su sette. Soprattutto, viene rimarcato, nelle puntate precedenti tutto è filato liscio, per un ammontare di ticket equivalente ad oltre 3,6 miliardi di euro. Intanto i sindacati dei lavoratori pubblici non mollano la presa, con la Cgil che rivendica «l’estrema urgenza» e «il rimborso» dei buoni in circolazione.
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