Canone Rai, caos autocertificazioni
Adiconsum: attenti a cosa compilate

Adiconsum Bergamo e il modulo di autocertificazione: «Attenzione alla compilazione». Locati: «Chiederemo la proroga per la presentazione».

Continua a suscitare interrogativi e problemi il meccanismo individuato dal governo per il pagamento del canone Rai. Nei giorni scorsi è stato infatti pubblicato il modulo relativo alla autocertificazione da fare quando si ritiene di non dover pagare il canone Rai, perché non si possiede alcun televisore, «né alcun apparecchio atto o adattabile alla ricezione». Secondo Adiconsum Bergamo, le spiegazioni fornite dalla Agenzie delle entrate rischiano di creare confusione sempre maggiore.

«Ci giungono segnalazioni di informazioni confuse e sbagliate – dice Eddy Locati, presidente dell’associazione dei consumatori della Cisl di Bergamo. Il caso più eclatante è quello delle doppie case: se una famiglia ha la residenza anagrafica in una casa, mentre nelle eventuali seconde case non c’è alcuna residenza, non deve fare alcuna autocertificazione! Infatti, per stabilire dove pagare il canone si fa riferimento alla bolletta elettrica dove c’è la residenza anagrafica e chi dà informazioni diverse, sbaglia, costringendo una persona a spendere soldi inutilmente».

Ma lo stesso si può dire per quella famiglia che, nella sede della sua residenza anagrafica, ha sempre pagato il canone intestato, per esempio al marito, mentre la bolletta elettrica è intestata alla moglie o altro componente della famiglia anagrafica. «Anche in questo caso non serve fare alcuna autocertificazione. Così come per chi, oltre ad avere il contatore per i consumi per “residenti” ha anche un contatore solo per le scale o le parti comuni, che, di solito, prevede il pagamento di energia “per consumi diversi”».

Il quadro B del modulo per il canone, avvisa Adiconsum, «in sostanza, va compilato solo nel caso in cui, nella casa di residenza anagrafica, ci siano più contatori per consumi per “residenti”, intestati a diverse persone della stessa famiglia anagrafica, cosa che potrebbe portare al pagamento di due o più canoni Rai. Tutto questo ci è stato confermato dagli esperti della Rai che vengono anche a Bergamo».

Di fronte a questa caotica situazione Adiconsum ha chiesto, a livello nazionale, «di prorogare la presentazione della dichiarazione sostitutiva al 31 maggio. Inoltre ha chiesto di depenalizzare le dichiarazioni mendaci, prevedendo che le conseguenze penali vengano trasformate in sanzione amministrativa, perché, pur essendo contro l’evasione del canone Rai, non si può rischiare la galera per un’autocertificazione molto complicata quale quella in questione».

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