«Campi, vigneti, serre: danni gravissimi»
Allarme Coldiretti dopo la tempesta

«È un bollettino di guerra. L’agricoltura bergamasca paga un prezzo altissimo per il nubifragio che lunedì 13 giugno si è abbattuto su alcune aree della provincia, da Bergamo alla Valcavallina». Lo sottolinea Coldiretti Bergamo sulla base di un primo monitoraggio effettuato tra le proprie aziende associate. Grandine, forte vento e allagamenti hanno causato danni ingentissimi.

«La grandinata di ieri aveva una tale intensità che ha distrutto l’intero raccolto del frutteto che ho a Valbrembo - spiega con amarezza Matteo Locatelli dell’azienda frutticola Sant’Anna - ; le ciliegie e le pesche già presenti sugli alberi sono praticamente da buttare. Un raccolto perso. I chicchi di ghiaccio hanno colpito con violenza anche le gemme e i rami quindi avrò sicuramente dei problemi anche con la produzione del prossimo anno. Sono stati danneggiati anche i frutteti che si trovano in zona Astino, alle porte di Bergamo; non so se riuscirò a salvare qualcosa».

Il nubifragio ha colpito in modo devastante anche la Valcavallina. Dalle prime informazioni raccolte dai tecnici di Coldiretti la situazione in questa zona appare particolarmente grave. «La grandinata ha colpito il nostro territorio come una furia - spiega Angelo Casali, presidente di Coldiretti di Berzo San Fermo - i vigneti attorno all’abitato sono stati distrutti con danni che vanno dal 90 al 100%. Un disastro! Non si contano gli alberi sradicati e gli smottamenti tra i filari. Alcune aziende agricole sono state allagate e l’acqua ha compromesso fieno e macchinari».

Nella zona di Berzo San Fermo sono esondati il Bescasolo, il San Fermo, il Seresina e altri corsi d’acqua. A cause di frane e smottamenti alcune frazioni sono isolate. Quattro aziende agricole non si sono ancora potute raggiungere. Oltre agli agricoltori sono impegnati anche la Protezione Vivile e la Forestale.

La situazione è grave anche a Foresto Sparso, dove le coltivazioni sono state coperte da una colte di ghiaccio dovuta dall’abbondante grandinata e l’acqua esondata dal torrente Cherio ha invaso strade e campi. Ci sono talmente tante perdite che è difficile anche fare un bilancio. Coldiretti Bergamo prosegue con il lungo elenco di devastazioni. «A Chiuduno le serre sono state invase dall’acqua che ha completamente sommerso le colture in atto. Gravi danni si rilevano anche alle colture di zucchine e piselli a Seriate».

L’area colpita è molto estesa e i tecnici di Coldiretti Bergamo sono ancora al lavoro per cercare di fare un quadro preciso della situazione. «Le segnalazioni di danni ci stanno arrivando da ieri sera e sono continuate senza sosta anche questa mattina - sottolinea Coldiretti Bergamo -; conseguenze gravi ci sono state segnalate anche nelle nostre migliori zone per la produzione del Valcalepio, stiamo ancora valutando la situazione».

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Gianluigi Clerici

8 anni, 11 mesi

inoltre non è neppure provata scientificamente la teoria dell' << effetto serra >>, MOLTO PIU' PROBABILE CHE SIA UN CICLO NATURALE in cui l'uomo c'entra poco; in definitiva nel passato ci furono fasi climatiche molto più estreme di oggi sia in caldo che in freddo, ma ribadisco che allora non importava a nessuno se non alle piante e agli animali che dovevano adattarsi, perciò praticamente oggi è possibile che l' ALLARMISMO CLIMATICO sia INGIUSTIFICATO SCIENTIFICAMENTE, ma GIUSTIFICATO DA CHI VUOLE METTERE ALTRE TASSE ANCHE SUL CONSUMO DI ENERGIA TRADIZIONALE E COMBUSTIBILI FOSSILI CHE SARANNO ANCORA PER DECENNI E FORSE PER SECOLI INSOSTITUIBILI

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Gianluigi Clerici

8 anni, 11 mesi

sbagliatissimo affermare che gli eventi meteo siano diventati più gravi oggi che nel passato, in quanto nel passato vi furono eventi anche ben più gravi di oggi ( pensate che nel 600 d.C. un alluvione gravissima trasformò la Val Padana in un acquitrino per anni ) , ma allora non c'erano i mass-media; la natura è estrema da sempre

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ivan milesi

8 anni, 11 mesi

Signor Clerici, parla di eventi rari, oggi siamo alla quotidianità. Per chi lavora nel settore primario, la differenza si vede. Anche senza bisogno di mass media.

Leonardo Zambetti

8 anni, 11 mesi

E qualcuno commentava pure "meglio la pioggia della siccità"...

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Michele Valle

8 anni, 11 mesi

Ma senza offesa, ma mi dite un anno che vi é andata bene? Per coldiretti non c'é ne uno o perche piove troppo o perche piove poco o perche fa troppo freddo o perche fa troppo caldo, da che mi ricordo non ho mai sentito coldiretti a dire quest'anno, si puo far pagare poco frutta e verdura perche é un anno alla grande!!!! Non metto in dubbio che fare l'agricoltore é un mestiere che deve andar di fortuna per il meteo, per carita, ma non si potra mai avere il giorno bello e la notte con poca pioggia per innaffiare!!!! É pura utopia!!!!

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ivan milesi

8 anni, 11 mesi

Il problema e' la grandissima variabilità del tempo atmosferico. Ha assunto carattere estremo e per le colture rappresenta un bel guaio. Se decenni fa si aveva una certa omogeneita' di eventi a livello climatico, ora sono molto più incerti e tendono a posizionarsi agli estremi, o troppo poco o troppo tanto. Buondi'

franco martini

8 anni, 11 mesi

Negli ultimi si è assistito a dei cambiamenti climatici intensi,e comunque la frutta e la verdura non la rincarano gli agricoltori, ma la grande distribuzione, lo può verificare in qualsiasi report giornalistico

Alessio Finazzi

8 anni, 11 mesi

l'anno scorso la stagione è iniziata male e terminata bene per l'uva, come quantità parlo della mia siamo attorno al 60%, 2 anni fà non ho nemmeno vendemmiato parlo di 0%, 3 anni fa forti danni, 4 anni fà ottima annata. quest'anno le ciliege siamo circa al 40% ma da destinare a marmellate e non alla tavola, come verdure sto perdendo circa il 60%. semini un orticello, 3 piante da frutta e 4 gambe di vigna così ha il polso della situazione. comunque non parlo per interesse, visto che la mia produzione la consumo io e non vendo niente