Caccia ai supplenti, presidi fai da te
«Così non va, nomine da centralizzare»

A dieci giorni dall’inizio delle lezioni non sono molte le scuole bergamasche che possono vantare un organico di professori al completo. Anzi, sono tanti gli istituti che in queste ore sono alle prese con la ricerca di professori, attraverso le graduatorie di istituto o le messe a disposizione (Mad).

Una vera e propria «caccia», soprattutto per quello che riguarda alcune particolari materie, in cui gli insegnanti abilitati sono introvabili. Una situazione di difficoltà di cui è ben consapevole anche l’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo: «Per le scuole questi sono giorni intensi – sottolinea la dirigente dell’Ufficio, Patrizia Graziani – giorni di ricerca di supplenti: quest’anno la situazione è stata davvero complicata: quando l’Ufficio ha terminato le operazioni di assunzione a livello provinciale, all’appello mancavano ancora più di 2.500 insegnanti».

La procedura di assunzione dei supplenti si sviluppa su più fasi. In un primo momento gli aspiranti insegnanti, inseriti in un’apposita Graduatoria a esaurimento provinciale, vengono convocati dall’Ufficio scolastico territoriale per poter scegliere il posto dove prestare sevizio per l’anno scolastico successivo. Una volta esaurita quest’operazione la palla passa alle singole scuole che prima devono cercare i supplenti secondo un’apposita graduatoria di istituto e poi, nel caso ne avessero necessità, possono ricorrere alle Messe a disposizione, candidature spontanee di aspiranti docenti, che possono essere fatte da chiunque. Quest’anno la procedura provinciale non ha dato gli esiti sperati: molte delle graduatorie erano già esaurite prima dell’inizio delle operazioni. Il risultato è stato un inizio delle lezioni a mezzo servizio e una ricerca spasmodica al supplente.

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