Cronaca / Bergamo Città
Sabato 06 Aprile 2019
Bus, a rischio 500 mila chilometri
E torna l’allarme sui soldi da Roma
Il ministro Toninelli a febbraio aveva rassicurato sui 300 milioni di euro in bilico. Regioni e sindacati chiedono certezze.
Gli allarmi erano scattati già alla fine del 2018, il 2019 ha portato vari botta e risposta e anche rassicurazioni da Roma, ma se si resta ai freddi numeri il quadro, sul fronte del trasporto pubblico locale, mantiene per ora vari punti di incertezza. Che col passare delle settimane suscitano crescenti preoccupazioni tra gli addetti ai lavori.
I fronti in ballo sono diversi, uno si è riaperto con forza venerdì 5 aprile: la Conferenza delle Regioni, e poi i sindacati nazionali del settore, hanno infatti rimesso sul piatto la preoccupazione per il taglio al Fondo nazionale trasporti, che pende minaccioso per effetto della legge di bilancio 2019.Trecento milioni di euro risultano infatti «congelati» (come parte di un pacchetto da 2 miliardi) in attesa di sapere, a luglio, come andranno i nostri conti e gli obiettivi di bilancio nazionali: se gli indicatori economici saranno peggiori di quanto previsto, a «salvaguardia» verranno utilizzati quei soldi. Facendo venir meno, nel caso della Bergamasca, risorse per il trasporto pubblico per circa 2 milioni di euro, peraltro nella parte finale dell’anno, quindi con poco tempo per assorbire gli effetti del salasso.
Il ministro Danilo Toninelli a febbraio aveva rassicurato, chiamando in causa anche il Ministero dell’Economia e annunciando lo sblocco delle risorse. Sul piano formale, però, certezze in quella direzione non ne risulterebbero, visto che resta ancora un 20% di fondi da erogare (entro fine anno) alle Regioni, e la sforbiciata - è il timore - potrebbe farsi sentire lì. Sull’argomento sono tornati ieri i parlamentari bergamaschi del Pd Antonio Misiani ed Elena Carnevali: «L’esecutivo giallo-verde finora si è totalmente disinteressato della questione. Nei due provvedimenti annunciati - decreto crescita e decreto sblocca cantieri - non c’è traccia dei fondi mancanti. È indispensabile che il governo si risvegli dal torpore».
«Sosteniamo il tpl»
Dal lato 5 Stelle, ribadisce invece che la questione verrà risolta il consigliere regionale Dario Violi: «A fine mese uscirà la nota di aggiornamento al Def, che andrà poi in Parlamento: quello è lo strumento giusto per individuare le coperture, che così saranno evidenti a tutti. Anche a chi oggi fa polemica dopo che per anni si è girato dall’altra parte, pure di fronte a tagli ben peggiori. Noi non possiamo che sostenere il trasporto pubblico».
In attesa di vedere le carte su questo delicato tema, l’agenzia del trasporto pubblico di Bergamo fa i conti anche con altre criticità. Rispetto al 2018, infatti, quest’anno è partito con minori risorse per circa 1,5 milioni di euro sul versante extraurbano: legate in parte agli adeguamenti Istat da riconoscere alle aziende in relazione all’inflazione (circa 700 mila euro) e in parte al venir meno di un contributo straordinario da oltre 700 mila euro che la Regione aveva erogato l’anno scorso per le aree svantaggiate. Il direttore dell’agenzia Emilio Grassi non ha ancora rinunciato alla speranza che un aiuto da Milano possa arrivare a metterci una toppa, almeno in parte. Ma intanto «la settimana prossima incontrerò le aziende per esaminare alcune proposte di tagli alle corse», annuncia.
Sforbiciate sull’estivo
Si parlerebbe di circa 500 mila chilometri in meno, da sforbiciare a partire dall’orario estivo, in modo da non incidere, almeno, sull’anno scolastico in corso. Da Milano, peraltro, non è ancora arrivato il decreto che ripartisce almeno le prime risorse sul 2019: in genere veniva approvato nel mese di marzo, ma quest’anno ancora non è stato emanato. Qualche sviluppo su questo dovrebbe però vedersi a breve.
E dal Pirellone fanno sapere anche che si sta lavorando per reperire fondi per le aree svantaggiate: dall’assestamento di bilancio potrebbe quindi arrivare una boccata d’ossigeno per il sistema extraurbano.
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