Brusaferro: pericolo di epidemia non controllata
In Italia 16.146 positivi e 477 decessi

Aumenta in Italia il rischio di «epidemia non controllata», peggiora la situazione generale, mentre l’Rt nazionale, in aumento ormai da 5 settimana, torna a quota 1.09. Sono i dati del monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss. Secondo Brusaferro la situazione indica che l’Rt e l’incidenza sono aumentati ma «va riconosciuto che l’aumento contenuto dell’incidenza è frutto degli sforzi fatti negli ultimi 15 giorni». Intanto sono 16.146 i tamponi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 477.

«Il dato dell’età media dei contagi ci dice che sono soprattutto i giovani che contraggono l’infezione, ed è un elemento da guardare con grande attenzione.La curva dell’età mediana dei casi positivi in Italia comincia a decrescere lentamente. Vuol dire che ci sono più persone giovani che contraggono l’infezione, un elemento che può anche essere positivo ma è da guardare con attenzione e da confermare. In Italia la situazione è di lieve crescita, questo è frutto degli sforzi fatti nel periodo festivo, evitando una impennata della curva». A dirlo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa della cabina di regia contro il Covid-19.

Secondo Brusaferro non c’è comune in Italia che non abbia segnalato dei casi quindi il virus circola in tutte le aree del Paese. Anche «l’Europa è sempre in piena pandemia, ha aggiunto, ci sono zone di colore rosso intenso che si spostano di settimana in settimana ma rimangono persistenti», da qui la necessità di «adottare tutte le misure a livello nazionale e regionale in primis per quanto ci riguarda ma anche a livello europeo per poterla controllare».

La curva dell’occupazione dei posti letto in terapie intensiva e area medica si è un po’ fermata, quindi siamo ancora in una fase di stabilità. La probabilità che si possa pero superare la soglia critica, però, riguarda molte regioni ed è opportuno intervenire tempestivamente. Anche la curva della mortalità è in decrescita, «anche se negli ultimi periodi c’è una decrescita più lenta» ha continuato Brusaferro.

«La situazione indica che l’Rt e incidenza sono aumentati ma va riconosciuto che l’aumento contenuto dell’incidenza è frutto degli sforzi fatti negli ultimi 15 giorni. Ci sono regioni come Veneto, Bolano e Friuli Venezia Giulia e PA Bolzano, che hanno però incidenze particolarmente elevate. Siamo quindi in una fase delicata in cui sono richieste rigorose misure di mitigazione per fare sì che la curva si appiattisca sempre di più e poi possa decrescere anche in una stagione caratterizzata dall’influenza».

E aggiunge: «C’è la probabilità nel prossimo mese è che si possano superare le soglie, sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive e riguarda molte regioni. È un elemento da tenere presente anche sull’opportunità di intervenire» ha continuato Brusaferro: «Sull’Rt medio a 14 giorni, quasi tutte le regioni italiane hanno un Rt superiore ad 1 e questo è un’indicazione che c’è un lieve aumento. L’Rt a livello nazionale è cresciuto un pò e ha raggiunto l’1,09, aumentando per la quinta settimana di fila».

Intanto sono 16.146 i tamponi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 477. Entrambi i dati sono in calo rispetto a giovedì quando si erano registrate 522 vittime e 17.246 nuovi casi.

I tamponi effettuati sono 273.506, numero record perché determinato (per la prima volta) dal conteggio dei tamponi rapidi, i cosiddetti test antigenici. A questo punto l’indice di positività, calcolato sul totale complessivo dei tamponi (rapidi + molecolari) si attesta al 5,9%. Calo significativo dei ricoveri nei reparti ordinari, sono 22.841 i degenti (-269), calano nel complesso di 35 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, portando ad un totale di 2.522 con 156 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare si trovano in 532.715. Sul fronte delle singole regioni, la Lombardia è quella che registra più nuovi casi (2.205), seguita da Sicilia (1.945) ed Emilia-Romagna (1.794).

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