Bossetti in visita al padre defunto - Foto
«Speriamo in un sì anche per i funerali»

Nella mattinata di domenica 27 dicembre Massimo Bossetti, l’artigiano di Mapello accusato dell’omicidio di Yara, è stato accompagnato alla camera ardente del padre Giovanni, morto per malattia il giorno di Natale. La sorella di Bossetti: «Speriamo che Massimo possa partecipare al funerale: del resto lo avevano già autorizzato per due volte a fargli visita quando era ricoverato in ospedale».

Massimo Bossetti è stato portato all’Hospice di Borgo Palazzo, dove è allestita la camera ardente del padre, a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria. L’artigiano è arrivato verso le 10,50 ed è rimasto circa 40 minuti all’interno della camera ardente, dove c’erano anche gli altri familiari.

Giovanni Bossetti è morto nelle prime ore del mattino del 25 dicembre. Ammalato da tempo, aveva 73 anni. Nell’ultimo mese Massimo Bossetti aveva potuto beneficiare di due permessi per visitare il padre Giovanni in ospedale, la cui malattia venne scoperta proprio nei giorni dell’arresto del figlio, il 16 giugno 2014. L’ultima visita in ospedale è dello scorso 17 dicembre, un incontro durato un paio d’ore. Dalle indagini sul Dna effettuate per conto della Procura di Bergamo era emerso che Bossetti non era in realtà figlio di Giovanni, ma di Giuseppe Guerinoni, l’autista di bus di Gorno morto nel 1999, nato da una presunta relazione extraconiugale della madre Ester Arzuffi , che ha comunque sempre negato questa circostanza.

I funerali saranno celebrati martedì mattina, alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Vittore a Terno d’Isola. Non si sa, al momento, se alla cerimonia potrà partecipare anche Massimo Bosetti.I legali di Bossetti hanno presentato domanda alla presidente della Corte d’Assise, Raffaella Bertoja, perché il muratore possa partecipare ai funerali. Probabilmente il giudice deciderà lunedì se e quale richiesta accogliere.

«È un grande dolore per tutti noi – sottolinea Laura Letizia, la sorella di Massimo Bossetti, su L’Eco di Bergamo di domenica 27 dicembre –: è da diciotto mesi che soffriamo, nostro padre ha scoperto la malattia un mese prima di quanto è poi accaduto a Massimo. Ma non ha mai fatto pesare la sua sofferenza. Da due settimane era ricoverato qui: alternava periodi di ricovero a periodi a casa. Ora auspichiamo davvero che Massimo possa partecipare al funerale: del resto lo avevano già autorizzato per due volte a fargli visita quando era ricoverato in ospedale».

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