Bossetti e l’identificazione del furgone
I Ris: «Corrispondevano 15 particolari»

I Ris arrivarono a una identificazione «probabile» del Daily di Massimo Bossetti analizzando 7 fermo immagine ricavati dalle telecamere di sorveglianza piazzate nelle vie limitrofe alla palestra di Brembate Sopra (banca, distributore e ditta Polynt) e trovando una quindicina di particolari corrispondenti. Si è parlato ancora del furgone Iveco nell’udienza di mercoledì 16 dicembre in Tribunale a Bergamo relativa all’omicidio di Yara Gambirasio.

In aula ascoltato prima l’appuntato dei carabinieri Andrea Pinton, colui che si è occupato durante le indagini di effettuare le ricerche sul furgone Iveco di Massimo Bossetti, quel furgone che compare nelle foto e nei video che sono stati resi noti dagli inquirenti. Una ricerca di comparazione partita da un’indagine su Iveco e sui furgoni uguali a quello di Bossetti: ben 14.735 veicoli sono stati analizzati, stringendo le indagini sul Nord Italia e sulle caratteristiche specifiche di quello di Bossetti, dal cassone cambiato, alle sponde e al maniglione. Tutti dettagli visibili nelle foto e che hanno portato l’accusa a dichiarare di proprietà di Bossetti il furgone ripreso dalle telecamere.

Da qui il contro interrogatorio del legale del muratore di Mapello, Claudio Salvagni, che ha contestato il numero dei veicoli comparati: il file originario partirebbe da 14.807 mezzi. Contestato anche e soprattutto il metodo: il militare avrebbe compiuto le comparazioni sulle fotografie e non sui frame dei video. Contestazioni che hanno fatto accendere la miccia e che hanno creato nuove tensioni in aula durante un dibattimento teso come la scorsa udienza. Analizzati anche i video con le riprese del furgone due ore prima e due ore dopo la scomparsa di Yara Gambirasio.

Sempre a proposito del furgone, Vincenzo Nobile, responsabile del laboratorio video fotografico del Ris di Parma, ha spiegato in aula che dal confronto eseguito tra il furgone e i fotogrammi delle telecamere è stata riscontrata la coincidenza in una quindicina di dettagli. Elementi che, secondo i Ris, comprendono le strisce sulle fiancate, il serbatoio, il tappo del carburante, le cassette degli attrezzi e le macchie di ruggine. Ma solo un’immagine, quella fornita dalla ditta Polynt, si è rivelata sovrapponibile al modello con «passo» (distanza tra assi delle ruote) uguale a quello dell’imputato, elaborato con un software fornito dall’Iveco.

Su una scala di probabilità compresa tra 1 e 5, ha spiegato, la coincidenza tra il furgone di Bossetti e quello ripreso dalle telecamere ha ottenuto un punteggio di «4», quindi un livello di probabilità elevato.I Ris arrivarono a una identificazione «probabile» del Daily di Massimo Bossetti analizzando sette fermo immagine ricavati dalle telecamere di sorveglianza piazzate nelle vie limitrofe alla palestra di Brembate Sopra (banca, distributore e ditta Polynt). Gli altri fotogrammi non furono invece ritenuti utilizzabili perché poco chiari.

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