Boom nei rifugi, Tagliaferri sotto la neve
È polemica al Passo San Marco

La splendida giornata di sole ha attirato molta gente anche in montagna. Bastoncini da trekking alla mano, l’invasione degli escursionisti è scattata con la promessa meteo di sole garantito, regalando ai rifugisti una buona scorta di ottimismo. Molto positivo il bilancio dei rifugi e delle malghe più alla portata di mano, come il rifugio Alpe Corte, sopra Valcanale, la Malga Lunga a cavallo tra Gandino e Sovere e, in Valle Imagna, il Resegone, raggiungibile grazie a un sentiero per lo più pianeggiante. Per le strutture più in quota, il panorama innevato ma i sentieri totalmente percorribili hanno fatto il resto. Così con ieri rifugi tutti aperti ad eccezione del Tagliaferri che, fregiandosi del titolo di rifugio più alto delle Orobie, deve pagare lo scotto del ritardo sull’apertura, sepolto com’è da due metri di neve.

Fuori dal circuito Cai, tanti escursionisti hanno scelto la Malga Lunga per il loro tour domenicale, mentre il rifugio Campel di Lizzola si prepara all’inaugurazione, nel prossimo weekend, il nuovo bike park per downhill realizzato dalla cooperativa Nuova Lizzola. Per l’occasione due giorni di bikepass a 20 euro, un giorno a 12 euro.

Niente da fare invece per il rifugio Tagliaferri in Valle di Scalve, il rifugio più alto delle Orobie a 2328 metri di quota si trova completamente sommerso da due metri di neve: impossibile rispettare il calendario che dettava per domenica 21 maggio la prima giornata di apertura, così non resta che aspettare qualche giorno di sole: «A metà giugno pensiamo proprio di aprire», spiega Francesco Tagliaferri, il gestore.

Polemiche al Passo San Marco dove la provincia aveva annunciato l’apertura invece lo spazzaneve ha «dimenticato» 20 metri di strada. Motociclisti e rifugisti si lamentano sul web.