BiGi, il servizio è in tilt
Atb: colpa del fornitore

Un canone annuale già pagato, la voglia di inforcare le due ruote per una mobilità dolce e il servizio che non funziona. È il disagio in cui sono incappati da oltre una settimana i fruitori delle famose biciclette rosse, pubbliche e a pagamento, le «BiGi», il servizio di mobilità di bike sharing attivo 24 ore su 24 che permette di prelevare e riconsegnare la bicicletta in una delle 23 ciclostazioni attive.

«Al disservizio si aggiunge la novità della soppressione del numero verde gratuito avvenuta senza alcun preavviso – chiarisce Umberto Dolci di Federconsumatori Bergamo – sui totem alle stazioni delle biciclette si dice di contattare l’800181310, ma chi telefona scopre che il numero non è attivo e quello da usare per segnalazioni, informazioni e disservizi è lo 011.0142610, che non è un numero verde gratuito». Disservizi mal digeriti in un periodo di Ztl e traffico congestionato durante il quale usare la bicicletta è spesso la migliore soluzione per muoversi: «Il disagio ulteriore consiste nel fatto che non si riesca a capire chi sia l’interlocutore al quale rivolgersi per sapere almeno quando si presume di potere utilizzare nuovamente il mezzo per il quale si è pagato un canone annuale», conclude Dolci.

L’interlocutore giusto è Atb che, scusandosi per il disagio, fa sapere: «Il problema è di natura tecnica ed è legato a Bicincittà, il fornitore che gestisce il sistema di bike sharing in tutta Italia che è bloccato ovunque perché è “crashata” la piattaforma, si stanno verificando problematiche di connessione delle stazioni che ne impediscono il corretto funzionamento, anche a Torino così come in tutti gli altri servizi di bikesharing da loro forniti è tutto fermo per il medesimo problema tecnico - chiariscono -. Stanno cercando di risolvere e capire i tempi, Atb ha sollecitato gli interventi per il ripristino del servizio ma purtroppo dipende da loro».

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