Bergamo, Piazzale Alpini ancora flop
Estate già finita, dehor chiude in anticipo

Il gestore dello spazio estivo ha abbandonato la struttura da venti giorni: «Troppe spese e poca sicurezza».

«Non è vero che mi hanno cacciato, ho chiuso io l’estivo di Piazzale Alpini perché sponsor e partner del progetto mi hanno abbandonato con un buco di 80 mila euro. Anche il Comune, sul piano della sicurezza, mi ha lasciato solo: ho subìto furti e minacce, l’esperienza va ripensata». In attesa di ripensarla, l’esperienza dell’estivo di Roberto Omar Videla, «economicamente un bagno di sangue» è già in soffitta e con essa la speranza che l’anno di grazia 2017 segni un’inversione di rotta e la rinascita a vita nuova del fatidico spazio di Piazzale Alpini, la scommessa-tormentone delle ultime estati. Riqualificare, rilanciare, ri-ossigenare quell’angolo malconcio della città, una zona grigia a metà tra un parco pubblico e un piazzale, è la «mission impossible» che dura da tempo. Dopo i flop degli ultimi anni, con il bando non assegnato e lo spazio rimasto vacante, l’edizione 2017 sembrava poter essere quella della svolta, un catalizzatore di curiosità e attesa affidato alla gestione in salsa latino-americana dell’imprenditore argentino, già gestore di un locale in via Mai e di uno a Clusone.

L’estivo lasciato solo? Neanche per sogno, sostiene il Comune che respinge l’accusa di non aver garantito adeguati standard di sicurezza. «Sono accuse a cose fatte e non ci risulta alcuna denuncia: perché il signore non si è rivolto al Comune prima? – ribatte Sergio Gandi, vicesindaco e assessore al Bilancio e alla Sicurezza –. Mi spiace che l’estivo in Piazzale Alpini abbia vissuto momenti di disagio, ma la zona è critica per definizione, altrimenti non sarebbe da riqualificare».

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