Bergamo, la settimana dello Strachì
Alla riscoperta dei casari della Val Taleggio

L’associazione BgTaste organizza a Bergamo fino al 28 ottobre un’occasione per riscoprire uno dei prodotti più amati della tradizione bergamasca, lo Strachì, lo Stracchino all’antica delle Valli Orobiche, ma dimenticate quello del supermercato, lo stracchino vero ha tutt’altra storia.

Fino al 28 settembre serate dedicate allo Stracchì organizzate al locale «Lo Schiaccianoci» in Via XX Settembre in collaborazione con la Cooperativa Agricola S.Antonio Val Taleggio e l’Azienda Agricola Locatelli.

Giornate con degustazioni raccontate alla riscoperta dei sapori antichi dei Maestri casari della Val Taleggio. Si narra che la denominazione Stracchino derivi dalla parola dialettale bergamasca «stracch»,stanco, e si riferiva a un cacio prodotto una volta nei momenti di sosta lungo i percorsi di transumanza. La lavorazione doveva essere per forza veloce, visto che il giorno successivo bisognava spostare le vacche verso valle. I formaggi erano allora inseriti subito in casse di legno rettangolari create apposta per contenerli in modo ordinato e sicuro.

Per secoli fino a oggi lo Stracchì prodotto in Val Taleggio è considerato il migliore, come sottolineava la prima Guida gastronomica del Touring Club del 1931. Tuttora lo Stracchino all’antica si produce a «munta calda», a pasta cruda come vuole la tradizione. La crosta racchiude uno strato cremoso «che fa la goccia» e circonda il cuore più asciutto e friabile.

Venerdì 27 settembre alle 18.30 un aperitivo con racconto curato da Mauro testi e Elia Locatelli erede di Guglielmo, padre dello Strachitunt.

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