Bergamo, la crisi di via Sant’Orsola
Entro fine anno addio a quattro negozi

I commercianti: «Affari in calo e affitti da pagare, ci fermiamo. Di questo passo questa strada diventerà un buco nero in pieno centro».

Via Sant’Orsola rischia di diventare il simbolo della crisi del commercio in centro città. In duecento metri di strada, quattro negozi chiuderanno entro la fine dell’anno e altrettante serrate sono ventilate. Centri commerciali, shopping on line, parcheggi a pagamento anche la domenica e la crisi che picchia ancora duro. Abbigliamento, calzature e accessori i settori più provati. Ma ormai nessuno è indenne, a eccezione del «food», anche nelle vie dello shopping. «Save my bag» vendeva borse di tendenza. Ha abbassato la saracinesca e scelto di limitarsi al commercio on line, come recita il cartello affisso in vetrina. Chiudono anche «M&M», storico negozio d’abbigliamento da uomo, che sta liquidando tutta la merce al 70%, e «Andros», abbigliamento maschile. «Non ho scelta, mi fermo qui – spiega Pierangelo Fioretti, il titolare –. Gli affari sono calati e c’è l’affitto da pagare. Avevo ricevuto un’offerta da un’azienda tessile che cercava un punto vendita ma la cosa non è andata in porto. Come la vivo? Come una sconfitta, anche se io ho raggiunto l’età delle pensione da un paio di anni. Di questo passo via Sant’Orsola diventerà un buco nero in pieno centro. In città ci sono sempre meno boutique e negozi a conduzione familiare e sempre più catene commerciali e monomarca». Getta la spugna anche «Arte in maglia».

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