Bergamo, i pesanti danni del maltempo
1,6 milioni tra edifici pubblici e privati

Aumentano i danni causati dal nubifragio di domenica scorsa. 1,6 milioni di euro di danni: è questa una prima stima, realizzata sulla base delle segnalazioni e degli interventi dei giorni scorsi, che il Comune di Bergamo ha inviato a Regione Lombardia per richiedere un risarcimento danni in seguito al nubifragio di domenica scorsa.

Un primo dato che comprende danni al patrimonio pubblico e privato: si tratta di cifre che potranno cambiare in base alle schede di segnalazione che i cittadini potranno inviare nelle prossime settimane seguendo le istruzioni a disposizione sul sito del Comune di Bergamo. I danni sul patrimonio pubblico sono stati quantificati intorno ai 350mila euro: se ne evince che il danno maggiore (oltre 1,2 milioni di euro) è stato subito dai privati cittadini, soprattutto nei quartieri del Villaggio degli Sposi, di Longuelo e di Loreto. La palla passa a Regione Lombardia, che entro 60 giorni deve rispondere circa l’ammissibilità o inammissibilità della richiesta del Comune di Bergamo.

La Giunta ha disposto lo stanziamento immediato di circa 100mila euro per lavori di messa in sicurezza e sistemazione urgenti. Non solo la rimozione di materiale e la pulizia dei fossi, ma anche la manutenzione delle strade danneggiate sui colli, soprattutto in via Fontana, via Sombreno, via del Pavione, via Pascolo dei Tedeschi e via Castello Presati.

Saranno ripristinate alcune strade e parapetti in pietra danneggiati, tra via Astino, via Lavanderio, via Botta, scaletta San Martino e Borgo Canale. Tra le priorità anche la sistemazione di via Statuto (dove si è sollevato l’asfalto in zona largo Barozzi), via Fontanabrolo e via degli Ortolani, via Ramera. Tutti gli interventi saranno realizzati da imprese che attualmente sono già al lavoro per conto del Comune di Bergamo in città.

Nel frattempo i Sindaci dei Comune di Bergamo, di Treviolo, di Curno e di Dalmine hanno ultimato la stesura di una lettera indirizzata alla stessa Regione Lombardia e al Consiglio dei Ministri per richiedere lo stato di calamità in seguito alle violente piogge di domenica scorsa.

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