Bergamo e Brescia, in 10 mila per l’abbraccio alla Marcia della Pace - Foto e video

CAPITALE DELLA CULTURA. Due cortei uno da Bergamo e l’altro da Brescia sono partiti domenica mattina per ritrovarsi e unirsi simbolicamente a metà strada, a Palazzolo.

Sono partiti puntuali alle 8.30 dalla Casa dello Sport di via Gleno i bergamaschi che hanno partecipato alla marcia della Pace «Bergamo e Brescia in cammino». Tra loro anche il sindaco Giorgio Gori che ha fatto un tratto dei 27 km previsti. Insieme a lui l’assessora Marzia Marchesi e una decina di sindaci dei Comuni della provincia con i rispettivi gonfaloni. A dominare il colpo d’occhio sono le bandiere arcobaleno, in un clima di festa generale, tra musica, rulli di tamburi, giocoleria e voglia di condividere.

Da Bergamo la marcia ha toccato Gorle, Scanzorosciate, Torre dei Roveri, Albano Sant’Alessandro, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Bolgare, Telgate per raccordarsi con la parte bresciana sul medesimo ponte palazzolese.Poi l’arrivo a Palazzolo, intorno alle 15, dove i due cortei si sono ricongiunti.

Bergamo e Brescia nella giornata della marcia della pace. Video di Beppe Bedolis

Guarda le foto della giornata

La marcia della pace «Bergamo e Brescia in cammino»

Il corteo bergamasco e l’abbraccio con quello bresciano

Beppe Bedolis

Il sindaco Gori alla partenza ha affermato: «Ci sembrava opportuno che Brescia e Bergamo dedicassero una giornata alla pace. Questa marcia è la rappresentazione di un sentimento molto diffuso, anche di fronte a quello che sta succedendo ai confini orientali del nostro continente. Su come arrivare alla pace ci sono opinioni un po’ diverse, ma che l’aspirazione sia quella, comune a tutti, non c’è dubbio».

E alle 9 è partito anche il corteo dei bresciani dalla Mandolossa l’angolo della Badia che punta verso Roncadelle e Gussago. Ecco le foto.

La partenza da Brescia della marcia della pace

Giornale di Brescia

L’organizzazione

L’iniziativa è organizzata dal Coordinamento degli Enti locali per la pace e i diritti umani di Bergamo, dal coordinamento degli Enti locali per la pace e la cooperazione internazionale di Brescia, insieme alla Rete della pace di Bergamo e alla Consulta per la cooperazione e la pace del Comune di Brescia, con il Dess Bg (Distretto di economia sociale e solidale bergamasco), e con il contributo della Fondazione Istituti educativi Bergamo.

Il percorso

Il percorso dopo Bergamo ha toccato i Comuni di Gorle, Scanzo, Torre de’ Roveri, Albano Sant’Alessandro, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Bolgare e Telgate, prima dell’arrivo a Palazzolo sull’Oglio, previsto dopo 26,9 chilometri tra strade comunali e sterrate in mezzo ai campi.

L’incontro a Palazzolo

Sono le 15.09 quando i due cortei si sono incontrati. In tutto 10 mila persone partite sei ore prima da Bergamo e Brescia. Tante bandiere arcobaleno, musica, magliette che dicono basta alla guerra. E decine di sindaci bresciani e bergamaschi. Abbraccio, saluti, sventolio di bandiere e striscioni. Poi tutti al vicino Parco Metelli per parole e musica.

Il programma

Al parco Metelli di Palazzolo gli interventi degli organizzatori della marcia e quelli di don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, don Fabio Corazzina, il sacerdote bresciano in prima linea per la non violenza, Cecilia Strada, ex presidente di Emergency; Martina Pignatti Morano dell’associazione «Un ponte per», e Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace. La parte musicale sarà affidata a I Mercanti di Liquore e alla band bresciana Le Endrigo. Info su: www.bergamobresciaincammino.it.

«Bellissima questa manifestazione. Le istituzioni di due città che si uniscono per la pace e portano con loro migliaia di cittadini» sono state le parole di don Ciotti a Palazzolo. «Serve una forte rivolta delle coscienze per spingere alla pace in Ucraina ma non dobbiamo dimenticare le altre 59 guerre. Eventi come questa marcia sono segni importanti, donne e uomini stanchi di discorsi. Intanto si continua a sparare, ad ammazzare, continua il dolore di madri, padri, figli di tutte le parti coinvolte nelle guerre».

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